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- Via dell'Uffizio dei Grani
- prima
del 1784
si chiamava via degli Ammazzatoi Vecchi
perché qui c'erano i primi
macelli pubblici della città.
Nomi precedenti furono via Dietro
gli Strozzi e via degli Strozzi con
riferimento alla famiglia fiorentina
che qui possedeva degli immobili,
via Guelfa e via dello Scrittoio dei
Grani. Il nome attuale si riferisce
ai magazzini di grano e agli uffici
relativi che un tempo erano qui situati.
Alcuni di questi magazzini, quelli
denominati magazzini della Scala Santa,
dovevano essere svuotati dal grano
e adibiti a spese del Comune all'alloggio
delle truppe di passaggio. Il piccolo
tratto coperto che unisce la strada
agli scali delle Ancore in passato
si è chiamato Piccolo Chiasso.
La strada si chiamò anche via
Guelfa forse da prima del 1412 fino al 1846.
Indicazione del 1825: via Guelfa, da via dell'Ulivo a via degli Ammazzatoi Vecchi, braccia 63, larga braccia 10.
- Darsena Ugione
Via Ugione
Via Aurelio Ugolini- scrittore (1875 - 1907)
Via dell'Uliveta
Via dell'Ulivo- strada di Ardenza che si chiama così da prima del 1871.
Via Ulvi Liegi- pittore (vero nome Luigi Levi; Livorno, 1868 - 1939). La strada ebbe questo nome dal 1958.
Via Umbria- la strada ebbe questo nome nel 1960.
Piazza Undici Maggio- in precedenza si chiamava piazza San Marco (perché al centro della piazza si trova la Porta San Marco), poi dal 1889 al 1970 piazzale interno Undici Maggio. La data fa riferimento all'11 maggio 1849, giorno culminante della difesa di Livorno dalle truppe austriache che assediavano la città in rivolta.
Via dell'Unghero- prende nome da un'osteria qui situata nel 1846, anno in cui la strada ebbe questo nome. L'osteria a sua volta prendeva nome dall'unghero o ongaro, una moneta d'oro da quattro pezzi coniata in varie zecche italiane (tra cui Firenze nel 1655) ad imitazione del fiorino ungherese.
Piazza dell'Unità d'Italia- fu
realizzata nel 1949 dopo le distruzioni della
seconda guerra mondiale
e fece parte di via Pietro Tacca fino
al 24 marzo 1964, quando ebbe il nome attuale
che si riferisce alla presenza nella
piazza della statua equestre di Vittorio
Emanuele II, qui trasferita da
Piazza Grande.
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