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Stradario
di Livorno



 
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C
Via Vincenzo Cabianca
pittore (Verona, 1827 - Roma, 1902).
Via Luigi Cadorna
la strada fu realizzata nel 1858 con la rettifica del tracciato del Fosso Reale e fece parte dell'attuale via Tre Novembre fino al 29 dicembre 1928, quando ebbe il nome attuale.

Via Caduti del Lavoro
la strada fu realizzata nel 1963 ed ebbe questo nome nel 1964.

Via Caduti di Marzabotto
ebbe questo nome nel 1966, in ricordo della strage di Marzabotto ad opera dei nazisti.

Via Caduti Forze di Polizia

Via Caduti nei Lager Nazisti

Via Cairoli
il nome ricorda i fratelli Cairoli (tra cui Benedetto) che combatterono nelle guerre risorgimentali. Da prima del 1784 si chiamava via delle Quattro cantonate ("quattro cantonate degli ebrei" era il nome che indicava il punto d'incontro fra via di Franco, via del Tempio e via Cairoli, zona abitata quasi esclusivamente da famiglie di religione ebraica), poi via del Casone fino al 1889 dal nome della caserma che fino al 1828 chiudeva in fondo la strada; quello stesso anno la strada fu prolungata fino al fosso e il 5 dicembre 1828 qui fu eretta la Porta Leopolda, che però venne demolita dopo soli tre anni. Il casone fu costruito nel 1628, situato fra le vecchie vie Serristori e Reale, e demolito in parte nel 1828 e in parte nel 1940. Dal grande portone centrale si accedeva ad una rampa che saliva sul restrostante Bastione del Casone.

Via Calabria
ha questo nome dal 1963, anno in cui fu realizzata.

Darsena Calafati

Via Calafati
prima del 1871 si chiamava Piazza di Porta Murata poi con lo scavo del Bacino di Carenaggio si restrinse e la strada venne resa a fondo cieco nel 1888. Il vecchio nome faceva riferimento alla porta del Forte di San Bernardo (costruito nel 1605 e in seguito detto Forte di Porta Murata) dalla quale un tempo si usciva dalla città. La porta era detta "murata" perchè fu chiusa nel 1645 quando fu aperta la Porta dei Cappuccini, che costituiva il nuovo punto d'accesso per la città  dal lato meridionale.

Via Calatafimi
ebbe questo nome nel 1962.

Via Calzabigi
dedicata al poeta Ranieri Calzabigi (Livorno, 1714 - 1795) la strada fu realizzata nel 1857. Fino al 1938 arrivava a via di Coteto, poi fu estesa alla lunghezza attuale.

Via Giuseppe Cambini
musicista (Livorno, 1764 - 1832). La strada ha questo nome dal 1949.

Via Leonardo Cambini
scrittore e combattente della prima guerra mondiale (1882 - 1918). Dapprima fece parte di via del Papanti (da prima del 1846), poi di via delle Ville. Nel 1918 le fu assegnato il nome di via Vittorio Emanuele Orlando e il 21 febbraio 1927 ebbe il nome attuale.

Via della Campana
il nome deriva da quello di un'osteria, prima del 1847 si chiamava invece via dei Carrai. Un'osteria della Campana è esistita anche in via Dietro il Bagno fin dal 1784.

Via Fabio Campana
musicista (Livorno, 1814 - Londra, 1882). La strada ebbe questo nome nel 1958, anno in cui fu realizzata.

Via Campania

Via Numa Campi
medico (Modigliana, 1858 - Livorno, 1923) e deputato. Fece parte di via di Montenero, poi nel 1954 ebbe il nome attuale.

Via Carlo Antonio Campioni
musicista (Livorno, 1720 - 1788). La strada ebbe questo nome nel 1960, anno in cui fu realizzata.
Campo al Lupo (località)

Via di Campo al Lupo

Via Campo di Marte

Scali delle Cantine
fin da prima del 1828 fino al 1972 si chiamava via del Fosso Reale di San Marco. Prende nome dalle cantine che si affacciano sul fosso, costruite nel 1846. Al termine della strada in corrispondenza del Pontino iniziava la via Erbosa che comprendeva le attuali via Solferino e via Mastacchi. Il tratto compreso fra via Pellettier e il Fosso dei Navicelli fece parte, insieme agli scali del Pontino, di via dei Vecchi Spalti, detta anche "via del Pontino dell'antico cimitero degli Ebrei".

Via Guido Cantini
commediografo (1882 - 1945) Ebbe questo nome nel 1958 perché qui abitò Cantini. In precedenza una parte di essa era senza nome mentre l'altra parte si chiamava piazzetta Leoni, in riferimento alla casa dei Tre Leoni, così chiamata per le statue ornamentali.

Via Russardo Capocchi
deputato socialista (1884 - 1930). La strada ebbe questo nome nel 1960.

Via della Cappellina
esiste da prima del 1828 e prende nome da una piccola cappella costruita nel 1804 e demolita nel 1843 quando fu costruita la vicina chiesa di San Giuseppe. Il tratto fra via San Luigi e via Santo Stefano si chiamava inizialmente via Galletti, dal nome della famiglia che qui possedeva immobili. A questa famiglia apparteneva il pittore Filippo Maria Galletti (1636 - 1714). Il tratto fra via Santo Stefano e via Adriana si chiamò via Gualandi, dal nome di una famiglia feudataria di Colognole (frazione di Collesalvetti) alla quale appartenne Opizio Gualandi podestà  di Livorno nel 1371. Quando la strada fu estesa a via Solferino, tutta la strada ebbe il nome attuale.
 
Bacino Cappellini

Piazzale Alfredo Cappellini
capitano di fregata (1828 - 1866) distintosi alla battaglia di Lissa. Si chiamò piazza Bellavista fino al 1927. In precedenza il nome di Cappellini era stato assegnato all'attuale piazza Giovine Italia (dal 1866 al 1927).

Piazzale Leonetto Cappiello
pittore cartellonista (Livorno, 1875 - Cannes, 1942). La piazza ebbe questo nome nel 1958.

Via Gino Capponi
si chiama così dal 1960.

Borgo Cappuccini
esiste da prima del 1694 e si chiamava inizialmente Strada maestra dei Cappuccini, poi dal 1781 via di Montenero. Prende nome dal convento dei frati cappuccini costruito nel 1582 mentre l'annessa chiesa fu costruita nel 1606, ampliata nel 1738 e danneggiata durante la seconda guerra mondiale.

Via della Capraia
dal 1927 al 1943 si chiamò via Armando Casalini, deputato fascista (1883 - 1924), ucciso per vendicare il delitto Matteotti.

Viale Caprera
si formò nel 1898 con l'interramento del fosso che qui scorreva fino al ponte di Santa Trinità.

Via Federico Caprilli
ebbe questo nome nel 1958, anno in cui fu realizzata.

Via dei Carabinieri
fino al 1954 si chiamava piazza dei Carabinieri. Il nome si riferisce al fatto che i carabinieri presidiavano il Casone, una grande caserma che attraversava la via Cairoli in corrispondenza degli attuali edifici del Credito Italiano e del Banco di Napoli. La parte del Banco di Napoli fu demolita nel 1828, quella del Credito Italiano sopravvisse fino al 1940. Prima dei carabinieri, il Casone era presidiato dall'antico corpo dei Lanzi, le guardie personali dei granduchi. In precedenza si chiamava via del Falcone e per un periodo fu unita a via dei Lanzi col nome di via delle Due rampe, perchè alle due estremità della strada si trovava una rampa che saliva al Bastione del Casone.
Via del Cardinale
esiste da prima del 1784 ma era limitata al tratto fra via degli Asini e l'attuale via di Franco, poi con la demolizione delle mura fu allungata fino al Fosso Reale e qui fu costruita l'Arena Labronica. Il nome in realtà  non si riferisce alla carica sacerdotale perché da prima del 1784 fino al 1846 si chiamava sempre via Cardinale (da "cardine").

Viale Giosuè Carducci
detta in origine strada o via dei Condotti, seguiva il pecorso delle condutture sotterranee dell'acquedotto costruito nel 1606 e proveniente dalla località di Limone. Fino a circa il 1826 la strada dei Condotti percorreva le attuali via Sant'Andrea, viale Carducci, via dell'Olmo, via Tripoli e l'attuale via dei Condotti vecchi (dietro la ferrovia). Fu realizzata nel 1826 con la costruzione dell'acquedotto di Colognole e prese nome di strada dei Condotti nuovi fino all'attuale piazza Dante (compresa anche via De Larderel) e viale degli Acquedotti fino alla via delle Sorgenti. La strada venne divisa dalle nuove mura nel 1835 all'altezza degli attuali viali Nievo e Alfieri, dove fu aperta la Porta Vittorio Emanuele (demolita nel 1912). Nel 1902 il tratto dalla piazza del Cisternone alla barriera Vittorio Emanuele fu chiamato viale Emilio Zola fino al 1927, quando ebbe il nome attuale, mentre il tratto fra la barriera Vittorio Emanuele e piazza Dante si chiamò per breve tempo via Gaetano Poggiali dal 2 maggio 1911.

Via Francesco Carega
scienziato e patriota (Livorno, 1831 - 1905). La strada ebbe questo nome nel 1931.

Via delle Carmelitane

Via Carraia
la strada esiste da prima del 1392 e non ha mai cambiato nome. Si ipotizza che nel Medioevo da qui partissero le antiche strade di Salviano e Pisana.

Calata Carrara

Piazza delle Carrozze (Montenero)
la piazza è nota con questo nome fin da prima del 1840 ma le fu assegnato ufficialmente con delibera del 21 aprile 1954. Sotto la piazza, ampliata nel 1935, scorre un torrente detto Botro delle Carrozze e anticamente Botro della Fonte vecchia. Nel 1906 fu costruita la stazione di partenza della Funicolare che porta al Santuario di Montenero e dal 1907 al 1937 c'è stato il capolinea della tranvia Antignano-Montenero.

Via Carrozzieri
la strada esiste da prima del 1828 con il nome di via Ginesi, insieme all'attuale via Giuliana, dal nome della famiglia che possedeva i terreni sui quali fu realizzata la strada. Poi nel 1872 ebbe il nome attuale, derivato dalle fabbriche di carrozze qui presenti.

Via delle Case Rosse
il nome "case rosse" esisteva come nome di località  fin da prima del 1685 e indicava un gruppo di case situate lungo l'attuale via San Jacopo e appartenenti alla famiglia Pavoli (un Giorgio Pavoli è stato gonfaloniere nel 1631). Già da prima del 1781 il nome era passato a indicare l'attuale via dei Pensieri, all'epoca nota come "via dei Pensieri e delle Case Rosse", e poi verso il 1846 indicò l'attuale via delle Case Rosse.

Via del Casino
la strada ha questo nome dal 1870 e i riferisce al vicino Casino del teatro San Marco, costruito nel 1806 e totalmente distrutto dai bombardamenti della seconda guerra mondiale.

Viale Cassa di Risparmio
la strada ebbe questo nome nel 1927, anno in cui fu realizzata. Il nome si riferisce alla banca cittadina istituita nel 1836 che finanziò la costruzione di parte degli immobili residenziali della zona. Inizialmente terminava a via di Coteto, poi nel 1941 fu estesa fino a via Ferrigni.

Via Dario Cassuto
giureconsulto e senatore (1850 - 1920). La strada ha questo nome dal 1949, in precedenza faceva parte di via Reale (nome probabilmente derivato dalla presenza dell'Albergo Reale, che si trovava all'angolo fra via San Francesco e via Piave). Il nome di Cassuto era già stato assegnato nel 1929 all'attuale via Chiarini che in precedenza faceva parte anch'essa di via Reale, ma nel 1939 tale nome fu radiato a causa delle leggi razziali che bandirono dalla toponomastica cittadina tutti i nomi di origine ebraica.

Via del Castellaccio
E' la strada che porta alla località del Castellaccio situata sulle colline livornesi alta 312 metri s.l.m. che prende nome dalle rovine di un castello costruito nel 1284 come vedetta militare. La piccola torre oggi visibile è stata costruita nel 1901.

Via Castelli
la strada ha questo nome fin da prima del 1846 e si riferisce alla famiglia proprietaria di immobili nella zona. Il tratto compreso fra via del Gazometro e via delle Travi si chiamava scali dei Mattoni fra il 1846 e il 1911.

Via Giovanni Castelli della Vinca
avvocato (1849 - 1927, ricoprì importanti cariche pubbliche. La strada ha questo nome dal 1970.

Via del Castello
ha questo nome da prima del 1828.

Piazza del Castello
il nome si riferisce al castello di Antignano, di cui la piazza costituisce l'antico cortile, costruito nel 1567 da Filippo di Raffaello Guerrazzi su ordine di Cosimo I per la difesa costiera dai pirati barbareschi.

Strada del Castello

Via Alfredo Catalani
la strada ricevette questo nome il 21 luglio 1957, anno in cui fu costruita.

Via Carlo Catanzaro
deputato (1864 - 1939). La strada ebbe questo nome nel 1960.

Via delle Cateratte
la strada ha questo nome perché correva lungo il Fosso delle Cateratte (così detto a causa delle chiuse che presentava) ma prima del 1846 arrivava fino al confine con il comune di Collesalvetti.

Via Carlo Cattaneo
ebbe questo nome nel 1962.

Via dei Cavalieri
la strada ha questo nome da prima del 1727 e si riferisce alla sede dei Cavalieri di Santo Stefano, istituiti da Cosimo I il 30 maggio 1561 per combattere i pirati barbareschi. L'ordine fu soppresso dai francesi il 24 marzo 1799 e ricostituito il 22 dicembre 1817. Il tratto scomparso che fino al 1940 andava da via del Giglio a piazza Grande si chiamava da prima del 1660 via dell'Olio in riferimento ai grandi magazzini di olio qui esistenti. Il tratto compreso fra via della Misericordia e via Santa Fortunata si chiamerà dal 1660 via dei Pagliacci, con riferimento ai pagliericci dei dormitori pubblici. Alle due entrate di via dei Pagliacci via era un "cavalcastrada", cioè un archetto con sopra un corridoio coperto, che facevano parte dell'edificio dello Spedale della Misericordia. Questo tratto di strada fu chiuso nel 1854.

Via Cavalletti
in origine faceva parte della vecchia via dei Cavalleggeri (il primo tratto dell'attuale viale Italia), poi verso il 1770 cambiò il nome in quello attuale in riferimento alla famiglia proprietaria di immobili nella strada.

Piazza Felice Cavallotti
dal 1604 al 1898 si chiamò piazza delle Erbe. Nel XVII secolo era conosciuta anche come piazza della Comunità  perché qui si riunì qualche volta il Consiglio della Comunità nella spezieria di Giuseppe Grassi. Indicazioni: 2 gennaio 1662, coadunati in piazza dell'Herba di Santa Giulia alle hore 19 e 30 decembre 1703, coadunati in piazza dell'Erbe nella Bottega di spezieria del Grassi.

Via delle Cave
prende nome dalla cave qui esistite fra il 1829 e il 1837 per estrarre la pietra che serviva alla costruzione delle mura.

Piazza Cavour
si chiamava piazza del Casone fino al 1862, poi piazza San Leopoldo fino al 1871 quando fu ampliata e fu posta al centro della piazza la grande statua di Cavour opera dell'architetto Arturo Conti e dello scultore Vincenzo Cerri che dette così il nuovo nome alla piazza. Il vecchio nome invece derivava dalla porta del Casone o Lepolda, costruita nel 1828 e demolita dopo soli tre anni.

Via Cecconi
dedicata a Carlo Cecconi, gonfaloniere nel 1865. La strada ebbe questo nome il 20 maggio 1865, in origine si chiamava via di Montenero e via vecchia di Montenero, poi dal 1838 via del Bosco e via Dietro il Bosco dei Cappuccini.

Via Adriano Cecioni
pittore e scultore (Livorno, 1836 - 1896). Ebbe questo nome nel 1960, anno in cui fu realizzata.

Via del Cedro
ebbe questo nome dopo il 1846, in riferimento ad un impianto di lavorazione dei cedri.

Via Benvenuto Cellini
si chiama così dal 1964.
Scali Cerere
ebbe questo nome nel 1872 in riferimento alla presenza di grandi magazzini di cereali.

Via Cerro

Via Fratelli Cervi
fu realizzata nel 1958 con la costruzione del campo sportivo Mastacchi ed ebbe questo nome nel 1960.

Via Diacinto Cestoni
ebbe questo nome il 3 ottobre 1927. Cestoni aveva una spezieria sotto il portico di piazza Colonnella dove effettuava anche le sue ricerche.

Via Luigi Cherubini
ha questo nome dal 1958, anno in cui fu realizzata.

Via Gabriello Chiabrera
ha questo nome dal 1970.

Via Giuseppe Chiarini
scrittore (1833 - 1908). In precedenza fece parte di via Reale (nome probabilmente derivato dalla presenza dell'Albergo Reale, che si trovava all'angolo fra via San Francesco e via Piave) poi nel 1929 si chiamerà via Dario Cassuto e nel 1939 ebbe il nome attuale. Il primo tratto, dalla parte di via Piave, si chiamò via del Pozzetto da prima del 1784, dalla presenza di un pozzo.

Via Chiellini
realizzata prima del 1846 sui terreni appartenenti alla famiglia Chiellini, alla quale appunto si riferisce il nome della strada. Anche l'attuale via della Vecchia casina si chiamava in precedenza via Chiellini.

Via della Chiesa di Salviano
E' la breve strada che dalla via di Salviano conduce alla chiesa omonima. La chiesa, dedicata a San Martino, fu costruita per la prima volta nel 1277 ma di essa rimane solo l'abside inglobata nella chiesa attuale costruita nel 1781. La strada ha ricevuto questo nome solo negli anni Sessanta.

Piazza Damiano Chiesa
fu realizzata nel 1845 per farvi svolgere il mercato del bestiame e in origine si chiamava piazza della Porta di San Leopoldo (o piazza della Porta Leopolda), dal nome della porta che fu qui costruita nel 1838. Poi il 20 agosto 1859 fu cambiato in piazza della Porta alle Colline e infine il 1 febbraio 1930 (anno in cui la porta fu demolita) ebbe il nome attuale. Popolarmente è ancora chiamata "piazza di Colline".

Via Oberdan Chiesa
partigiano morto il 29 gennaio 1944. Dal 1927 la strada si chiamò via Tito Torelli (presidente della Cassa di Risparmio di Livorno dal 1907 al 1915) e nel 1945 ebbe il nome attuale. Torelli, iscrittosi al fascio di Livorno, fece parte della squadra d'azione La Disperata n. 2[1]. Stando alla testimonianza di Dino Frangioni, comandante degli Arditi del Popolo di Livorno, fu Torelli nell'agosto del 1921 ad uccidere in un agguato all'Ardenza gli antifascisti Amedeo Baldasseroni e Averardo Nardi[2].

Via Enrico Cialdini
da prima del 1828 si chiamava via della Porta ai Cappuccini (dal nome della porta che fu costruita qui nel 1645), poi via Colonnella e dal 1872 via del Ponte Nuovo. Nel 1896 la strada ebbe il nome attuale.

Via Giotto Ciardi

Via del Ciliegio
ha questo nome da prima del 1840.

Via Cimabue

Via Domenico Cimarosa
ebbe questo nome nel 1970, anno in cui fu realizzata.

Via Delfino Cinelli
scrittore (Signa, 1889 - Siena, 1942). La strada ebbe questo nome nel 1972.

Via della Cinta Esterna
faceva parte della vecchia via di Circonvallazione costituita con la delibera del 22 luglio 1889. La via di Circonvallazione correva sul lato esterno del perimetro delle mura del 1835 e andava dalla diga rettilinea fino alla barriera Regina Margherita; corrispondeva agli attuali viali Nazario Sauro, Boccaccio, Petrarca, Vittorio Alfieri e Ippolito Nievo, oltre a via della Cinta esterna.

Via dei Cipressi

Via Riccardo Cipriani
capitano di fregata (1867 - 1915). La strada ebbe questo nome nel 1934, quando fu realizzata per la costruzione dello stadio.

Via della Cisterna
la strada ha questo nome da prima del 1867.

Largo del Cisternino
con la ricostruzione degli edifici circostanti nel 1952 fu realizzato anche questo largo che venne così chiamato nel 1958. Prende nome dall'edificio costruito da Pasquale Poccianti nel 1829 in stile neoclassico e adibito a deposito d'acqua. Dal 1951 l'edificio fu sede della Casa della Cultura dove si tenevano mostre e convegni. Si chiamò anche piazzetta della Posta perché qui si trovava il palazzo della Posta, costruito nel 1848 e distrutto dai bombardamenti aerei della seconda guerra mondiale.

Piazza del Cisternone
si chiama cos ìda prima del 1846 e prende nome dall'edificio costruito da Pasquale Poccianti nel 1829 e inaugurato nel 1842. Anche il cisternone, come il cisternino, è in stile neoclassico e serve da deposito d'acqua.

Viale Città  del Vaticano

Via Guelfo Civinini
giornalista, scrittore, poeta (Livorno, 1873 - Roma, 1954). La strada ebbe questo nome nel 1967.

Via Mario Cocchi
pittore (1898 - 1957). La strada ha questo nome dal 1970.

Via Paolo Coccoluto Ferrigni
scrittore (1836 - 1895). La strada ha questo nome dal 1927.

Via Giuseppe Coen
ginecologo (1862 - 1943). La strada ebbe questo nome il 4 dicembre 1967.

Via Claudio Cogorano
architetto (Parma - Livorno, 19 giugno 1618), collaborò con Bernardo Buontalenti nella costruzione della città  nuova (il cosiddetto Pentagono del Buontalenti) e del molo mediceo. La strada nacque nel 1952 con la costruzione del Palazzo Grande che tagliava in due la vecchia piazza Grande e dal 1954 al 1958 si chiamerà via Antonio Labriola, per assumere nel 1958 la denominazione attuale.

Via del Collegio
ebbe questo nome dopo il 1846 e si riferisce al collegio dei Barnabiti che doveva essere costruito nell'attuale piazza della Vittoria sul lato destro della chiesa del Soccorso, ma che poi non fu più realizzato.

Via Pietro Colletta
la strada ha questo nome dal 1958. Colletta fu membro dell'Accademia Labronica.

Collinaia (località)
il toponimo è attestato fin dal 1421 come Collinaie. Indicazione del 1421: una possessione del Pascho o pastura di Montenero e Salviano: uno capo in Rio Maggiore in Rondinaia et Perticaia e Chioma e mare, altro lato luogo detto Collinaie.

Via di Collinaia
ha questo nome dal 1867.

Colline (località)
il rione di Colline prende nome dalla vecchia Porta alle Colline, esistente nell'attuale piazza Damiano Chiesa fino al 1930.

Via delle Colline
ha questo nome dal 1964, anno in cui fu realizzata.

Via di Collinet
il nome si riferisce ad una famiglia di origine francese che abitò in questa strada dal 1857 circa al 1940. Da prima del 1864 si chiamava via Morazzana, dal nome della villa che si trovava qui già  nel 1765.

Viale Cristoforo Colombo
strada di Quercianella che da via del Littorale conduce al mare; ebbe questo nome il 3 ottobre 1927, in precedenza era senza nome.

Piazza Colonnella
in origine piazza di Porta Colonnella, ha questo nome da prima del 1606 in riferimento alla prima compagnia del reggimento di guardia alla porta detta anch'essa Colonnella. Tale compagnia era detta "colonnella" perché comandata dal colonnello del reggimento. La Porta colonnella fu costruita negli anni tra il 1576 e il 1590 e fu demolita nel 1838. Sotto il portico adiacente a questa porta si trovava intorno al 1600 la spezieria del naturalista Diacinto Cestoni. Nel 1964 furono posate nella piazza le copie di due fontane in bronzo dette "dei tritoni" realizzate nel 1634 da Pietro Tacca e che si trovano in piazza dell'Annunziata a Firenze. Anche l'attuale via Cialdini si chiamava via Colonnella.

Via Marco Coltellini
ha questo nome dal 1953, anno in cui fu realizzata.

Via delle Commedie
ha questo nome da prima del 1660 con riferimento al teatro delle Commedie costruito nel 1658 e sede dell'Accademia dei Dubbiosi, un sodalizio di intellettuali cittadini. Ancora nel 1952 la strada si estendeva da via San Sebastiano a via Remota ma con la demolizione di alcuni edifici nel 1958 la strada fu resa diritta e allungata nell'estensione attuale. All'angolo fra via delle Commedie e l'attuale largo Fratelli Rosselli si trovava fino al 1952 il Bastione del Mulino a vento.

Via delle Conce
ha questo nome da prima del 1846 in riferimento alle conce appartenenti alla famiglia Terreni.

Via dei Condotti Vecchi
conduce alla macchia di Limone e coincide in parte con la vecchia via dei Condotti.

Via del Consiglio
attualmente è un vicolo a fondo cieco all'interno del Palazzo del Municipio con entrata dagli scali Finocchietti, ma in origine sboccava anche nell'attuale piazza del Municipio. Prima del 1784 si chiamava via Dietro il Consiglio poi nel 1927 fu chiusa e il nome fu radiato per essere infine ripristinato solo in anni recenti. Il nome della strada fa riferimento al General Consiglio (istituzione paragonabile all'attuale consiglio comunale) che dal 1700 si riunì al piano terra del palazzo. Questo consiglio era costituito da 22 membri e precisamente un gonfaloniere (il cui voto valeva doppio), due priori nobili, due priori cittadini, tre priori possidenti e 14 consiglieri; i priori erano chiamati Anziani.

Via Arturo Conti
architetto (1823 - 1900). La strada ebbe questo nome nel 1927.

Viale Ugo Conti
presidente della Cassa di Risparmi di Livorno (1827 - 1907). La strada ebbe questo nome il 3 ottobre 1927.

Via delle Corallaie

Via del Corallo
il nome fu assegnato a questa strada nel 1946 con riferimento alla lavorazione del corallo che a partire dal 1565 si diffuse notevolmente a Livorno. Anche l'attuale via Emilio Zola si chiamava via del Corallo, da prima del 1816 al 1927, cosÃì come l'attuale via dell'Oriolino prima del 1846 (ma in questo caso il nome si riferiva al torrente Corallo, affluente del Riseccoli).

Via Antonio Corazzi
architetto (Livorno, 1792 - 1877), costruttore di edifici pubblici a Varsavia. Il nome fu assegnato alla strada nel 1966.

Via Vittorio Corcos
pittore (Livorno, 4 ottobre 1859 - Firenze, 1933). La strada fu realizzata nel 1867 e fece parte prima di via Carlo Bini e poi di corso Mazzini. Nel 1949 ebbe il nome attuale.

Via dei Cordai

Corea (rione)
il quartiere si è formato negli anni Cinquanta all'estrema periferia nord per dare un tetto alle famiglie sfollate dagli edifici distrutti del centro cittadino. Il nome è di origine popolare a indicare una località  lontana dal centro della città (era l'epoca della guerra di Corea).

Via della Coroncina
prende nome da un'osteria che un tempo era posta all'angolo fra questa strada e via Buontalenti e che a sua volta prendeva nome dalla precedente locanda della Corona, esistente fin dal 1594. Di fronte all'osteria si trovava la posta dei calessi. Il tratto della strada vicino a piazza Cavallotti si chiamava via del Monte fin da prima del 1784. Il tratto fra via del Giglio e via Santa Fortunata si chiamava via del Monte perché qui si trovava il primo banco dei prestiti di Livorno, istituito nel 1559.

Via Filippo Corridi
già parte della vecchia via di Popogna, ebbe il nome attuale nel 1953.

Via Filippo Corridoni
si chiama così dal 3 ottobre 1937, in precedenza era senza nome.

Via Tommaso Corsi
avvocato (Livorno 1814 - Firenze 1891), cfr. [8]. Il 3 ottobre 1927 fu chiamata via Gustavo Uzielli in ricordo del geologo (1839 - 1911), ma il 29 luglio 1939 ebbe il nome attuale. La strada ha questo nome dal 29 luglio 1939.
Via Corsica
si chiama così dal 1928. La Corsica dista da Livorno 118 miglia marine e nelle giornate particolarmente terse dalla marina sono visibili i monti di Capo Corso.

Scali del Corso
in origine fece parte degli Scali Finocchietti mentre via del Corso si chiamava il tratto dell'attuale via della Madonna da piazza del Municipio a piazza dei Domenicani. Poi nel 1870 fu esteso anche a questo tratto il nome di via della Madonna e la denominazione fu assegnata agli scali di fronte. Il nome fa riferimento al palio delle barchette che si svolgeva in questo tratto del Fosso Reale (il "corso" del palio).

Via delle Corti

Via Maggiore Luigi Corti
maggiore dell'esercito ucciso in un agguato al confine fra Albania e Grecia, insieme al generale Tellini. In origine si chiamava via dei Greci perché conduceva al borgo dei Greci, un gruppo di case nell'attuale rione San Jacopo abitate da marinai greci fin dal 1597. Ebbe il nome attuale il 19 settembre 1923.

Via Pietro Cossa
drammaturgo (Roma, 1830 - Livorno, 1881). La strada ha questo nome dal 1896.

Via Nicola Costella
parlamentare (1844 - 1907), sindaco di Livorno varie volte tra il 1886 e il 1898. La strada ebbe questo nome nel 1964.
Coteto (rione)
Il toponimo è attestato fin dal 1407 e sta per "codeto" ad indicare un luogo umido dove vi erano vaste estensioni della pianta nota come coda di cavallo. A Coteto si trovava la casa padronale del capitano Gaetano Ricci, frequentata fra il 1818 e il 1822 dal poeta Shelley in visita a suoi connazionali.

Via di Coteto
in origine fu una via vicinale comprendente le attuali via dell'Origine, via Bonomo e via di Coteto e si chiamava così perché conduceva alla fattoria (poi villa) di Coteto. Fra il 1780 e il 1784 il tratto compreso tra corso Amedeo e la biforcazione via De' Tivoli-via Bonomo ebbe il nome attuale di via dell'Origine. Delle due strade originatesi dalla biforcazione, una conduceva al Rio Maggiore e l'altra si innestava sulla via di Montenero. Per un certo periodo fu una strada a fondo cieco, riaperta con l'abbattimento delle mura, richiusa nel 1920 e infine riaperta. Nel 1941 fu dato il nome attuale di via Bonomo al tratto compreso tra via dell'Origine e via Ferrigni mentre il tratto fra via Ferrigni e via Calzabigi fu assegnato a via Cassa di Risparmi.

Via Crimea
in origine faceva parte di via del Cimitero inglese, che comprendeva il primo tratto dell'attuale via San Carlo, l'attuale via Crimea e piazza Santi Pietro e Paolo.

Via Francesco Crispi
fece parte di via delle Mura insieme a via Sansoni, in seguito alla rettifica del tracciato del Fosso Reale nel 1858, poi nel 1927 ebbe il nome attuale. Le mura a cui si riferiva il vecchio nome sono quelle costruite a partire dal 28 marzo 1577 che proteggevano la nuova città  medicea (il cosiddetto Pentagono del Buontalenti).

Via del Crocino
si chiama così dal 1867 circa. Il Crocino è una località a circa un chilometro ad est di Salviano.

Via Vincenzo Cuoco
ha questo nome dal 1962.

Via Eugenio Curiel
partigiano (Trieste, 1912 - Milano, 1945). La strada ebbe questo nome il 26 gennaio 1960.

Via Curtatone e Montanara
da prima del 1872 si chiamava via Montanara poi nel 1951 fu aggiunto il vecchio nome dell'attuale via Lilla
 
 
IL QUINTO MORO
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