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Stradario
di Livorno



 
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M
Via dei Macchiaioli
strada di Quercianella che dal 1927 al 1946 si chiamava viale Fattori. Alla metà del XIX secolo i Macchiaioli formavano un gruppo di artisti che durante l'estate si ritrovavano tutti insieme nella vicina Castiglioncello.

Via delle Macchie

Viale Niccolò Machiavelli
ebbe questo nome nel 1962.

Scali delle Macine
ha questo nome da prima del 1843.

Via della Maddalena
si chiama così da prima del 1846, dal nome dell'Istituto Santa Maria Maddalena costruito in questa strada nel 1828.

Via della Madonna
da prima del 1602 al 1870 i vari tratti della strada attuale ebbero nomi diversi: via dei Greci (per la presenza della chiesa dei Greci Uniti costruita nel 1607; da via Grande a via delle Galere), via della Madonna (da via delle Galere a via della Posta), via degli Armeni (per la presenza della chiesa degli Armeni costruita nel 1701; poi via della Posta vecchia delle lettere, da via della Posta a viale degli Avvalorati), via dei Gesuiti (da prima del 1784 perché essi ebbero qui un palazzo, una chiesa e un collegio, successivamente trasformati nel 1707 in sede vescovile e nel periodo tra il 1857 e il 1916 nell'attuale palazzo di giustizia; in seguito si chiamerà via del Corso perché nel tratto del Fosso antistante alla strada si svolgeva il "corso" del palio delle barchette; si chiamerà anche via del Ponte di San Giovanni Nepomuceno; da viale degli Avvalorati al ponte dei Domenicani). Nel 1870 tutti i tratti furono riuniti sotto la denominazione attuale. Nel 1901 fu rinominata via Giordano Bruno, ma nel 1925 riacquistò il nome di via della Madonna. Prima dell'edificazione della città nuova nel 1577 esisteva già la chiesa dei Santi Cosimo e Damiano, costruita da Cosimo I de' Medici alla metà del XVI secolo e in seguito trasformata in ufficio postale fino al 1848.

Via Maestrale

Via Maestri del Lavoro

Via Alfredo Maffi
partigiano caduto nel 1944. La strada ebbe questo nome nel 1949, in precedenza fece parte di via del Vigna.

Via Ferdinando Magagnini
architetto (Livorno, 1801 - 1874), ebanista. In origine parte di via delle Spianate poi di via della Ragnaia e dal 5 settembre 1836, di Corso reale, con riferimento ad una corsa di cavalli che si svolgeva ogni anno in questa strada per ricordare l'inaugurazione della chiesa del Soccorso. Fece poi parte di corso Amedeo fino al 1927 quando ebbe il nome attuale. Ebbe anche il nome di via del Crocifisso.

Via Magenta
fu realizzata nel 1836 per accedere alla chiesa del Soccorso e fu chiamata via Maria Antonia in onore della seconda moglie del granduca Leopoldo II. Il 20 agosto 1859 le fu assegnato il nome attuale.

Via Maggi
corrisponde in parte alla vecchia strada regia degli Spalti e fu chiamata così in onore della famiglia a cui appartenne il vescovo Sebastiano Maggi (1763 - 1839). Fino al 1846 via Maggi comprese anche l'attuale via dell'Indipendenza. Verso il 1850 il largo alberato situato tra via Maggi e via Cantini si chiamerà piazzetta Leoni, dal nome del palazzo dei Tre Leoni (che risulta già esistente nel 1784).

Via Don Maggini

Via Mario Magnozzi

Via Padre Nicola Magri
storico (vissuto nel XVII secolo). La strada ebbe questo nome nel 1930.

Via di Magrignano
prende nome dallo scomparso villaggio altomedievale di Magrignano che si trovava nella zona.

Via Athos Mainardi
entomologo (Livorno, 1874 - 1943). La strada ebbe questo nome nel 1960, anno in cui fu realizzata.

Via Vincenzo Malenchini
comandante dei volontari garibaldini che parteciparono alla spedizione dei Mille (Livorno, 1813 - 1881), fu anche sindaco di Livorno e senatore del Regno. Assunse il comando di un corpo di volontari in Sicilia. Da prima del 1828 fino al 1953 si chiamava semplicemente via Malenchini.

Via Malta
si chiama così dal 6 gennaio 1934, in precedenza era senza nome.

Via della Malva

Viale Goffredo Mameli
fu realizzata nel 1835 lungo le mura costruite lo stesso anno e inizialmente fece parte della strada regia suburbana e poi di via Montebello. Nel 1923 ebbe il nome attuale e nel 1952 fu limitata all'estensione attuale perché in precedenza comprendeva anche parte di viale Petrarca fino a piazza Damiano Chiesa.

Via Ugo Manaresi
pittore (Firenze, 1851 - Livorno, 1917). La strada ebbe questo nome nel 1954, in precedenza era anonima.

Via Ernesto Manasse
mineralogista (1875 - 1922). La strada ebbe questo nome nel 1966.

Via Luigi Mancini
architetto navale (1780 - 1848). La strada ha questo nome dal 1934.

Via del Mandorlo
ha questo nome dal 9 gennaio 1872.

Via Antonio Mangini
scrittore (1819 - 1880). La strada ebbe questo nome nel 1927, anno in cui fu realizzata.

Piazza Manin
costruita nel 1858, ebbe questo nome nel 1866 in onore di Daniele Manin.

Scali Manzoni
dedicati ad Alessandro Manzoni, furono costruiti nel 1858 e si chiamarono inizialmente scali Santi Pietro e Paolo.

Via Giovanni March

Via Marche
ebbe questo nome nel 1960.

Via Giovanni Marchi
scrittore e patriota (Cairo Montenotte, 1838 - Brescia, 1910). La strada ha questo nome dal 1952.

Via Irma Marchiani
partigiana (1911 - 1944), medaglia d'oro della resistenza. La strada ebbe questo nome nel 1962.

Viale Guglielmo Marconi
la strada fu realizzata prima del 1840 col nome di vicolo del Pesco (più tardi via del Pesco) ed era a fondo cieco.
Indicazione dell'epoca: nella via della Porta Leopolda s'interna braccia 180, larga braccia 10). Nel 1864 fu unita a via del Fagiano e nel 1866 fu allungata fno a via Calzabigi e rinominata via Nazionale. Infine nel 1939 ebbe il nome attuale.

Via del Mare
esiste da prima del 1841.

Via delle Margherite
si chiama così dal 1960.

Piazzale dei Marmi
E' un piazzale costruito dopo il 1854 sul tratto di mare adiacente alla Fortezza Vecchia. In precedenza (fin da prima del 1784) un piazzale dei Marmi si trovava tra la fortezza stessa e la batteria di Porta Trinità, dove ora c'è un parcheggio e il nuovo ponte di Santa Trinità. Il nome deriva dal fatto che qui veniva depositato il marmo in attesa di essere imbarcato.

Via Giovanni Marradi
poeta (Livorno, 1851 - 1922). La strada fece inizialmente parte di via Ricasoli come tratto aggiunto fino a via Calzabigi ed ebbe il nome attuale nel 1923, quando fu allungata fino a viale Mameli. Dal 5 agosto 1943 al 1945 comprese anche l'attuale viale della Libertà.

Via Diego Martelli
critico d'arte (1839 - 1897). La strada ebbe questo nome nel 1966.

Via Martellini
dedicata ad Albizzo Martellini, gonfaloniere dal 1835 fino alla morte nel 1859; la strada esiste da prima del 1846.

Via Pietro Martini
scrittore (1820 - 1911), autore del diario della Difesa di Livorno. La strada ha questo nome dal 1953, anno in cui fu realizzata.

Via Renato Martorelli
medaglia d'oro della Resistenza (Livorno, 1895 - Taranto, 1944). La strada ebbe questo nome nel 1958, anno in cui fu realizzata.

Via Vittor Ezio Marzocchini
deputato. La strada fu realizzata ed ebbe questo nome nel 1952.

Diga del Marzocco

Via del Marzocco
strada realizzata poco prima del 1846, con riferimento alla torre del Marzocco costruita nel 1423 per difendere il porto.

Via Masaccio
ha questo nome dal 1964.

Terrazza Pietro Mascagni
si chiamò spianata dei Cavalleggeri fino al 1927, poi una parte fu pavimentata e chiamata Terrazza Costanzo Ciano fino al 1943, quando fu assegnata al viale Italia. Nel 1945 ebbe il nome attuale. L'Acquario fu costruito nel 1937 sul preesistente Asilo Elioterapico (realizzato nel 1916).

Largo Tommaso Masera
educatore (1875 - 1934). La strada ebbe questo nome nel 1962.

Via Glauco Masi
tipografo (Livorno, 1775 - Bologna, 1860). La strada ha questo nome dal 2 maggio 1911.

Viale Massaua
ha questo nome dal 1936.

Via Marco Mastacchi
organizzatore della difesa di Livorno dall'assedio degli Austriaci nel 1849. La strada fece parte dell'antica via Erbosa, cosiddetta perché era una strada di campagna, e oltre a via Mastacchi comprendeva anche l'attuale via Solferino. Nel 1902 ebbe il nome attuale. Lungo questa strada si trovavano e si trovano ancora alcuni cimiteri delle comunità  straniere di Livorno: il Cimitero degli Inglesi (costruito nel 1839 quando fu interdetto quello di via Verdi) in prossimità della Porta San Marco, il Cimitero Olandese Alemanno e quello Greco Ortodosso all'incrocio con via Firenze e lo scomparso Cimitero Armeno quasi all'incrocio con via Provinciale Pisana. Qui dal 1881 fu il deposito del tram a cavalli.

Via dei Materassai

Via Tommaso Mati
ingegnere (1823 - 1900), nel 1866 costruì il cantiere navale trasformando il Lazzeretto di San Rocco. La strada ha questo nome dal 3 ottobre 1927.

Via Enrico Mattei

Piazza Giacomo Matteotti
quando fu costruita la nuova cinta muraria del 1835 furono qui realizzati due piazzali, uno esterno e uno interno al varco doganale detto Barriera Maremmana. Quando le mura furono demolite la piazza che ne risultò fu chiamata piazza della Barriera Maremmana o di Porta Maremmana (dal nome della barriera doganale qui eretta nel 1835) e nel 1888 piazza Roma. Nel 1945 ebbe il nome attuale ma ancora oggi è popolarmente nota come piazza Roma.

Via Enrico Mayer
patriota (Livorno, 1803 - 1877). Da prima del 1684 si chiamava via Vecchia di Montenero ma ebbe il nome attuale dopo la morte di Mayer. Dall'attuale via Maggi (che allora si chiamava strada regia degli Spalti) in origine arrivava solo fino a via delle Spianate (attuale corso Amedeo) alla quale si univa passando sopra un ponticello. Nel 1838 la strada fu estesa fino ad incontrare l'attuale via Cambini. Questo tratto aggiunto venne poi assegnato all'attuale via Marradi e via Mayer tornò alla lunghezza originaria che mantiene ancora oggi.

Via Giovanni Ambrogio Mazenta
sacerdote barnabita (Milano, 1565 - 1635), fu architetto militare al servizio dei Medici. La strada ebbe questo nome il 19 settembre 1936, in precedenza si chiamava via Tronca.

Piazza Mazzini
dedicata a Giuseppe Mazzini, fino al 21 marzo 1872 si chiamò piazza di Marte perché vi si svolgevano le esercitazioni militari. Il monumento a Mazzini in questa piazza fu realizzato nel 1971 da U. Becchini.

Corso Giuseppe Mazzini
dal 1696, anno in cui fu costruita, fece parte di via delle Spianate e poi, dal 5 settembre 1836, di Corso reale, con riferimento ad una corsa di cavalli che si svolgeva ogni anno in questa strada per ricordare l'inaugurazione della chiesa del Soccorso. Nel 1871 le fu assegnato il nome di Corso Umberto e infine nel 1946 ebbe il nome attuale.
 
Via Gaetano Mazzoni
botanico (1787 - 1884). La strada ha questo nome dal 1966.

Via Medaglie D'Oro della Resistenza
ebbe questo nome nel 1952.

Molo Mediceo

Porto Mediceo

Via Don Aldo Mei
già via Dietro il Camposanto nuovo e dal 1930 parte di via Filzi, in seguito le fu dato il nome attuale.

Diga della Meloria

Via della Meloria
fu realizzata nel 1911, con riferimento agli scogli antistanti Livorno, dovve avvenne la battaglia fra pisani e genovesi nel 1284.

Via Guido Menasci
scrittore (Livorno, 1867 - 1925). La strada ebbe questo nome nel 1953, anno in cui fu realizzata.

Via Giampaolo Menichetti
partigiano (Livorno, 1921 - Angrogna, 1944). La strada ebbe questo nome nel 1952.

Via Ciro Menotti
ebbe questo nome nel 1938, anno in cui fu realizzata.

Via Mentana
da prima del 1828 si trovava divisa in due tratti, il primo fra via De Larderel e piazza Venti settembre si chiamava via dello Spalto, mentre il secondo tratto fra la piazza e corso Amedeo si chiamava via del Muro rotto. Il 22 luglio 1899 furono riuniti sotto l'unica denominazione attuale. Il Muro Rotto era il luogo dove si trovava il patibolo delle forche. Anche un vicolo di via delle Spianate (cioè le attuali corso Amedeo e via Del Corona) prendeva nome dal Muro Rotto.

Porto Mercantile

Largo del Mercato ortofrutticolo
ebbe questo nome nel 1960, perché c'era l'entrata al mercato ortofrutticolo all'ingrosso.

Via della Meridiana

Via Merli

Via del Metallo
fino al 1846 si chiamava vicolo Malenchini.

Via Antonio Meucci

Via Carlo Meyer
ingegnere e patriota (1837 - 1897). La strada ebbe questo nome il 23 maggio 1899, in precedenza si chiamava via dei Prati, perché intorno al 1837 sul lato della strada verso il mare vi era uno spiazzo alberato denominato Prato della Cala dei Cavalleggeri. Qui dal 1897 fu il deposito del tram elettrico, dal 1935 il deposito dei filobus e attualmente il deposito degli autobus.

Via Giuseppe Micali
storico e archeologo (Livorno, 1769 - 1844). La strada si chiama così dal 1866, anno in cui fu realizzata sui terreni dei fratelli Lepri.

Via Ersilio Michel

Via Michelangelo
ebbe questo nome nel 1950.

Piazza Giuseppe Micheli
architetto navale (1823 - 1883). Fino al 1896 si chiamò piazza del Cantiere perché qui si costruivano le navi per la marina granducale. Era uno dei sette cantieri navali che allora esistevano a Livorno e Micheli ne fu il proprietario. Dal 1846 al 1854 furono costruite 124 navi per un totale di 18.000 tonnellate, mentre nel solo anno fra il 1854 e il 1855 furono costruite 10 navi a vela quadra e 8 a vela latina. La piazza è sempre stata comunemente nota come piazza dei Quattro Mori, dal nome del monumento qui esistente, realizzato tra il 1599 e il 1626. Dietro il monumento esiste ancora un tratto delle mura medicee (ora trasformato in albergo) che dal 1577 difesero la città dalla parte del mare.

Via Guglielmo Micheli
pittore (Livorno, 1866 - 1926), allievo di Giovanni Fattori. Dapprima parte di corso Mazzini, poi si chiamò via delle Spighe fino al 1949, quando ebbe il nome attuale.

Via Michon
dedicata alla famiglia Michon, alla quale appartennero il gonfaloniere Pietro e il filantropo Carlo (Livorno, 1771 - 1839.

Via Don Milani

Via Milano
ebbe questo nome nel 1964.

Piazza dei Mille
in origine (prima del 1745) fu denominata piazza della Pina d'oro, poi fu chiamata piazza dei Condotti, verso il 1846 piazza delle Quattro fonti (dalla fontana a quattro getti che fu posta qui nel 1826), piazza della Fonte e nel 1907 ebbe il nome attuale.

Via Francesco Mimbelli

Via Adolfo Minghi

Via Don Giovanni Minzoni
già via Dietro il Camposanto nuovo e dal 1930 parte di via Filzi, in seguito le fu dato il nome attuale.
 
Via della Misericordia
fino al 1780 si chiamò via della Posta dei cavalli (perché qui si trovava la stazione di posta dove si cambiavano i cavalli delle corriere), poi ebbe il nome attuale, in riferimento alla confraternita della Misericordia che ebbe qui la sua sede.
La Misericordia a Livorno fu costituita nel 1595 e la sua prima sede fu nella chiesetta di via San Francesco, poi nel 1780 si trasferì nella chiesa di Santa Barbara, in via Grande. Nel 1943 si trasferì all'Ardenza e dal 1952 è nella sede attuale di via Verdi.
Indicazione del 1781
: dalla Porta a Pisa volta in via dei Pagliacci dalla parte delle mura, nelle vie Serristori e Coroncina.

Via Frida Misul

Via Aldobrandino Mochi
antropologo (Livorno, 1874 - 1932). La strada ebbe questo nome nel 1966, anno in cui fu realizzata, e finisce sul retro della chiesa di San Matteo.

Via Amedeo Modigliani
ebbe questo nome nel 1948, anno in cui fu realizzata la strada. In precedenza vi erano solo campi coltivati.

Piazza Giuseppe Emanuele Modigliani
avvocato e politico (1872 - 1947). In precedenza si chiamava piazza delle Isole, poi nel 1903 fu chiamata piazza Benedetto Brin e nel 1948 ebbe il nome attuale.

Via Mogadiscio
ebbe questo nome il 26 febbraio 1930.

Via Molise
ebbe questo nome nel 1964.

Spianata del Molo Mediceo

Via del Molo Mediceo
fu costruita nel 1571 con l'ampliamento del porto e prende nome dal molo fatto costruite da Cosimo II de' Medici tra il 1609 e il 1617. Prima del 1846 si chiamava Andana degli Anelli. Il 18 dicembre 1866 fu chiamata via del Molo vecchio. In origine la via del Molo era quella che correva lungo tutta la Darsena, da piazza del Pamiglione a via dell'Arsenale, a scali della Darsena.

Via Uberto Mondolfi
insegnante (Livorno, 1877 - Firenze, 1941), sindaco socialista dal 1920 al 1922. La strada ha questo nome dal 1954, in precedenza si chiamava Via del Litorale.

Via Jeanne Monnet

Via Alberto Montanari
musicista (Livorno, 1878 - 1953), autore dell'operetta Il birichino di Parigi.

Via Montebello
al centro di questa strada si trovava il percorso delle mura costruite nel 1835 e demolite nel 1888, quando la cinta daziaria cittadina fu ampliata. Su entrambi i lati delle mura si trovavano due strade, via della Cinta interna e via della Cinta esterna. Una volta abbattute le mura, la strada ebbe il nome attuale il 22 luglio 1889.

Monte Burrone (località)

Via del Monte d'Oro

Via Moses Montefiore
ha questo nome dal 1964.

Piazzale del Montello
il piazzale si formò con la costruzione dello stadio nel 1934 ed ebbe subito questo nome.

Via Monte Grappa
La strada ricevette il nome attuale nel 1918 in ricordo degli scontri avvenuti in questa località durante la prima guerra mondiale. In precedenza si chiamava via Pratese (dal 1606), via dell'Amore (intorno al 1634, per la presenza di alcune case di tolleranza), via dei Materassai (da prima del 1784 al 1918) e anche via dei Cappottai per la presenza di negozi che vendevano cappotti.

Via Montelungo
fu realizzata nel 1963 e l'anno dopo ebbe questo nome. Si riferisce alla battaglia combattuta l'8 dicembre 1943 fra l'esercito italiano e i tedeschi.

Montenero (frazione)

Piazza di Montenero
fu realizzata nel 1345 insieme al primo oratorio dedicato alla Madonna di Montenero, che nel 1463 fu trasformato in santuario e ingrandito nel 1531. Qui si trova anche il Famedio, costruito nel 1873, dove sono sepolti illustri personaggi cittadini.

Via di Montenero
nel 1781 la via di Montenero partiva dalla Porta dei Cappuccini (attuale piazza Giovine Italia) e percorreva Borgo Cappuccini, piazza Roma, via Roma, via dell'Ardenza e il tratto di via Mondolfi fino alla chiesa dell'apparizione dove si congiungeva all'attuale via di Montenero. Nel 1835 l'inizio della via di montenero fu spostato all'incrocio con corso Mazzini, nel 1841 a piazza Roma e nel 1846 ebbe l'estensione attuale. Da prima del 1694 si ebbe anche la via vecchia di Montenero, che comprendeva via Enrico Meyer e via Roma fino a piazza Roma. Anche via Cecconi si chiamava via di Montenero.

Scali del Monte Pio
da prima del 1660 si chiamarono scali Dietro il Monte e scali del Monte, perché qui si trovava dal 1708 il Monte di pietà . La parte più vicina alla chiesa dei Domenicani si chiamava scali dei Domenicani.

Via di Monterotondo
la strada esisteva già  nel 1798.

Via Maria Montessori

Via delle More

Piazza Aldo Moro
già piazza delle Belle Arti dal 1952 per la vicinanza della pinacoteca "Giovanni Fattori".

Darsena Morosini

Scalo Morosini

Via delle Mortelle
ha questo nome dal 1964.

Via dei Mulinacci
la strada ebbe questo nome dopo il 1846, in riferimento alla località Mulinaccio e al ponte del Mulinaccio, attestati da prima del 1782, dove si trovava il Campaccio dei Turchi (cioè il cimitero musulmano). I "mulinacci" erano due antiche torri per la difesa costiera costruite nel 1595 che furono poi adibite a mulini del grano. Qui si trovava anche il Fosso dei Mulinacci, che fu coperto nel 1845.

Via dei Mulini
ebbe questo nome da prima del 1846 in riferimento ai mulini qui esistenti, poi trasformati in case e demoliti nel 1904. Al loro posto furono costruiti gli Asili Notturni, qui trasferiti dall'ospedale di Santa Barbara sito in via Santa Fortunata.

Via del Mulino a Vento
prende nome dal mulino a vento costruito nel 1611. La strada esiste da prima del 1660, anche se nel 1958 fu ricostruita in posizione leggermente diversa. Prima del 1784 si chiamava via delle Fornaci, con riferimento alle fornaci di mattoni utilizzati per costruite le mura della città. All'epoca la strada si estendeva dall'attuale via Cassuto alla scomparsa via del Sassetto.

Piazza del Municipio
nel 1720 fu costruito il Palazzo della Comunità (l'attuale Municipio, che entrò in funzione nel 1742) e la parte antistante prese il nome di piazzetta della Comunità. Nel 1929 fu rinominata piazza Maria del Belgio principessa di Piemonte, nel 1946 largo del Municipio e nel 1954 ebbe nome e dimensioni attuali.

Via Ludovico Antonio Muratori .

 
 
IL QUINTO MORO
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