Livorno Magazine
 
Visualizzazione ingrandita della mappa

Stradario
di Livorno



 
Ricerca in ordine alfabetico: A B C D E F G H I J K L M N O P Q R S T U V W X Y Z - TORNA ALLO STRADARIO - TOPONIMI SCOMPARSI

S
Scali Aurelio Saffi
si chiamarono scali San Cosimo dal 1858 al 1890 perché si trovavano sotto le mura del bastione San Cosimo e all'epoca comprendevano anche gli scali Luigi Bettarini. All'angolo con via Cossa si trovava il teatro Politeama, costruito nel 1878 e scomparso nel 1969. Fra gli scali Saffi e via Buontalenti si trova il Mercato Centrale (popolarmente noto come "mercato coperto"), aperto al pubblico il 1 marzo 1894.

Via Padre Giovanni Battista Saglietto

Via dei Salici

Via Luigi Salmi

Via della Salute
fu realizzata nel 1857 con il nome di via San Pietro e limitata al tratto fra il mare e la via del Littorale, poi ebbe il nome attuale in riferimento alla Villa della Salute (costruita nel 1855), che si trova all'angolo con via Pendola. Il 2 maggio 1911 la strada fu estesa alla lunghezza attuale. A San Pietro era dedicata la cappella del vecchio cimitero costruito nel 1854. La Villa della Salute si chiamava anche Villa Del Nero (dal nome del proprietario), per cui la strada si chiamava anche via Del Nero.

Via Giovanni Salvestri
commediografo (1841 - 1890). La strada ha questo nome dal 1927.

Salviano (frazione)
il toponimo è già attestato nel 960 e deriverebbe dal gentilizio romano Salvius, proprietario del fondo sul quale nacque il primo nucleo abitato della frazione. La chiesa (dedicata a San Martino) è stata costruita nella forma attuale nel 1781, ma l'abside faceva parte della chiesa precedente, che risaliva al 1078.

Via di Salviano
E' una strada antichissima che prima della costruzione della nuova città medicea nel 1577 probabilmente iniziava dalla Porta a Terra della Livorno medievale, dopo la costruzione iniziava dalla strada degli Spalti (attuale via Mentana) e infine fu fatta partire dalla Porta alle Colline (attuale piazza Damiano Chiesa). Il tratto fino a Porta alle Colline (attuale via Gramsci) si chiamò via della Porta Leopolda.
Indicazione del 1846:
dall'esterno della Porta San Leopoldo passando dalla casa poderale detta del Bandinelli sopra il rio Maggiore, dalla chiesa di Salviano, dalle fornaci e mulini del Canaccini, passando e ripassando il rio Maggiore all'albero gattrice, giunge al ponte di Spalla Rossa al piede della salita della Valle Benedetta, braccia 10.331 e è larga 10.

Via vecchia di Salviano

Via Gustavo Salvini
attore drammatico (1859 - 1930). La strada ebbe questo nome nel 1952, anno in cui fu realizzata.

Via Salvino Salvini
scultore (Livorno, 1829 - 1889). La strada ebbe questo nome il 3 settembre 1938, in precedenza era anonima.

Via della Sambuca
dalla chiesa della Valle Benedetta conduce all'antico romitorio della Sambuca, nell'alta valle dell'Ugione, attestato già nell'anno 1443. Il nome della strada è divenuto ufficiale il 21 luglio 1958.

Via San Carlo
prima del 1828 si chiamava via Dietro i Cappuccini ma il primo tratto fece parte di via del Cimitero inglese e poi di via della Crimea. Ebbe il nome attuale prima del 1846.
Indicazione del 1817:
strada sterrata nel sobborgo della Crimea tra il borgo dei Cappuccini e la via delle Spianate, al ponte del Fedi.

Via San Francesco
si chiama così da prima del 1632 con riferimento al santo titolare della vicina cattedrale e alla chiesetta che dal 1595 al 1786 è esistita in questa strada, anch'essa intitolata a San Francesco e prima sede della Misericordia. Dal 25 ottobre 1901 al 14 novembre 1925 fu chiamata via Galileo Galilei. L'angolo ovest tra la strada e via del Cupido (attuale tratto di via Tre Novembre posto tra la stessa via San Francesco e via Grande) era noto come "cantonata della Madonna di Montenero" perché intorno al 1780 vi era una sua immagine. L'angolo è scomparso con la demolizione dell'edificio interessato che si trovava nell'attuale piazza Barontini.

Via San Gaetano
ha questo nome da prima del 1844 con riferimento ad un oratorio dedicato a questo santo e fatto costruire nel 1795 dal capitano Gaetano Ricci, proprietario di un podere con casa padronale in Coteto. Nella casa di Ricci abitavano anche alcuni inglesi che tra il 1818 e il 1822 ricevettero frequenti visite del poeta Percy Bysshe Shelley, abitante nella vicina Villa Valsovano.

Via San Giovanni
esiste da prima del 1392 e prende nome dalla chiesa qui esistente fin dal 1256, anche se più piccola dell'attuale e orientata diversamente (l'entrata era su questa strada anziché su via Carraia come adesso). E' la strada principale della Livorno medievale, chiamata in origine strada Maestra e si estende dalla piazza della Fortezza Vecchia al sito dell'antica Porta a Terra (un tempo posta tra le attuali Camera di Commercio e Banca d'Italia). In questa strada si trova la sede della Società Volontaria di Soccorso, che in precedenza era situata in via della Banca, all'ingresso principale dell'Ospedale di Sant'Antonio, fin dal 1890 quando nacque dalla fusione della Pubblica Assistenza con la Croce Verde.

Via San Giovanni Bosco
la strada ebbe questo nome nel 1927, anno in cui fu realizzata; inizialmente però si estendeva solo da piazza Damiano Chiesa a viale del Risorgimento, dove si trova tutt'ora la chiesa dei Salesiani. Nel 1950 fu estesa alla lunghezza attuale fino a via Bengasi.

Via San Giuseppe Cottolengo

Piazza della Sanità
si riferisce all'Ufficio di Sanità Marittima qui esistito dal 1598.

Borgo San Jacopo
prima del 1870 era unita all'attuale via San Jacopo in Acquaviva e si chiamava via del Borgo San Jacopo.

San Jacopo (località)

Piazza San Jacopo in Acquaviva
fu realizzata nel 1837 interrando una insenatura. Prende nome dalla chiesa qui esistente fin da prima del 1187, inizialmente nata come romitorio agostiniano. La chiesa attuale risale al 1606. Accanto alla chiesa si trova in una nicchia la statua del granduca Pietro Leopoldo che dal 1773 al 1931 si trovava nel vicino Lazzeretto di San Leopoldo (oggi parte dell'Accademia Navale). Nella piazza si trova la statua a Benedetto Brin, fondatore dell'Accademia e sul lato abitato c'era in epoca preunitaria la caserma della Guardia Civica.

Via San Jacopo in Acquaviva
prima del 1870 era unita a Borgo San Jacopo con il nome di via del Borgo San Jacopo ed era così indicata: dalla via lungo la cinta (via Montebello) in luogo detto il Campo alla Vela, passa sul fosso dei Lazzeretti, presso la casa Terreni e costeggiando il fosso dei Lazzeretti giunge alla strada dell'Ardenza al ponte del Lazzeretto di San Jacopo, braccia 1500.

Scali San Lorenzo
in passato si chiamava via degli scali di San Lorenzo.

Via San Luigi
da prima del 1816 si chiamava via delle Capannucce, poi verso il 1870 ebbe il nome attuale.
 
San Marco (località)

Via San Marco
ebbe questo nome verso il 1817 con riferimento alle due vecchie e scomparse porte intitolate a questo santo, la più antica in piazza dei Domenicani (costruita nel 1703 e demolita nel 1802, quando era chiamata Porta Elisa), la più recente in piazza dei Legnami (la terza e ultima è quella che si trova ancora oggi in piazza Undici maggio).

Via San Marino

Via San Martino
prima del 1867 si chiamava via del Palazzaccio.

Via San Matteo
si chiama così da prima del 1867 e prende nome dalla chiesa qui costruita nel 1783.

Via San Sebastiano
si chiamava anche via San Bastiano e prende nome dall'oratorio dedicato a questo santo, costruito nel 1539, trasformato in chiesa nel 1633 per sciogliere un voto fatto durante la pestilenza degli anni 1629-1632. In origine la strada si chiamava via dei Quartieri della Colonnella, dal nome della compagnia che si trasferì qui nel 1610, poi prima del 1700 prese il nome attuale.

Piazza San Simone
E' la piazza antistante alla chiesa costruita nel 1837 e dedicata a questo santo, in memoria di Simone Bini proprietario del terreno e principale finanziatore della costruzione.

Via San Simone
la strada esiste da prima del 1867 e anch'essa come la piazza prende nome dalla chiesa di San Simone.

Via Eugenio Sansoni
primo sindaco di Livorno (1828 - 1906). In origine parte di via delle Mura, realizzata nel 1858 in seguito alla rettifica del tracciato del Fosso Reale, nel 1862 fu chiamata via del Telegrafo e nel 1927 ebbe il nome attuale. Si chiamerà anche via dei Magazzini. Le mura a cui si riferiva il vecchio nome sono quelle costruite a partire dal 28 marzo 1577 che proteggevano la nuova città medicea (il cosiddetto Pentagono del Buontalenti). L'ufficio del telegrafo fu istituito nel 1847 con sede in tre stanze della Prefettura (nell'attuale piazza Grande), poi nel 1862 fu trasferito in via Sansoni e vi rimase fino al 1897.

Via Santa Barbara
prende nome dalla santa a cui era dedicata la chiesa della Misericordia, che si trovava in via Grande di fronte a questa strada e alla quale era annesso un ospedale militare, andato distrutto durante i bombardamenti aerei del 1943. Il primo tratto della strada, da via Grande a via delle Galere, fino a qualche anno prima del 1791 si chiamava via del Picchetto perché si trova di fianco alla caserma del Picchetto (costruita nel 1701 e sede del reggimento di fanteria Real Toscano), il secondo tratto (fra via delle Galere e via della Posta) si chiamava via della Frusta (già dal 1660) e il terzo tratto (oggi scomparso, tra via della Posta e la scomparsa via dei Lavatoi ) via del Satiro già dal 1784, entrambe dal nome di due osterie. Da prima del 1784 il nome di via Santa Barbara fu limitato al tratto compreso fra via Grande e via delle Galere, poi nel 1870 fu esteso fino all'attuale via della Posta.

Via Santa Caterina
il nome si riferisce alla chiesa dei Domenicani, qui costruita fra il 1720 e il 1739. Da prima del 1784 si chiamava via del Camposanto a causa di un cimitero demolito nel 1755 per costruire il Palazzo del Refugio, poi dal 1809 al 1871 si chiamava via delle Carceri e anche via dietro le Carceri perché la prigione fu qui trasferita dal Palazzo Pretorio.

Via Santa Fortunata
si chiamava dal 1660 via delle Stalle per la presenza delle stalle del governatore. Dal 1846 ebbe il nome attuale che ricorda la santa g iàcompatrona della città e le cui spoglie furono trasferite nel Duomo nel 1614. Qui si trovava lo Spedale della Marineria.

Via Santa Giulia
la strada prende nome dalla chiesa che fu costruita qui nel 1602 e che accanto aveva un proprio cimitero, sul quale fu poi costruito nel 1696 l'oratorio di San Ranieri.

Via Sant'Agostino
si chiama così da prima del 1826 e prende nome dal romitorio del 1187, intitolato a questo santo e che si trovava a San Jacopo in Acquaviva.

Via Sant'Alì

Via Santa Lucia
fu realizzata nel 1838 e le fu dato il nome della chiesa di Santa Lucia che si trova nel Forte di Antignano dal 1370. In precedenza questa chiesa si trovava nei pressi dell'attuale incrocio fra via dei Pensieri e viale Italia: infatti sia il ponte che si trovava in corrispondenza di questo incrocio, sia il tratto iniziale della stessa via dei Pensieri erano intitolati a Santa Lucia.

Via Sant'Andrea
in precedenza si chiamava via dei Condotti, via del Seminario e via dei Condotti Vecchi perché da qui passava l'acquedotto proveniente dalla località di Limone. Nel 1806 fu costruito un oratorio dedicato a Sant'Andrea, nel 1837 trasformato nella chiesa attuale. Il nome attuale fu assunto dalla strada prima del 1828, in riferimento alla chiesa di Sant'Andrea. All'inizio del Novecento era detta popolarmente "via sudicia".

Via Sant'Anna
prende nome dalla chiesa della Natività della Madonna e di Sant'Anna. Arrivava fino alla barriera della Stazione Marittima, fatta costruire nel 1887 dal sindaco Niccola Costella.

Via Santa Vigilia
compatrona secondaria di Livorno dal 5 aprile 1642 fino al 1966 quando fu cancellata dal calendario diocesano. La strada ebbe questo nome prima del 1846.

Via Santelli
ha questo nome dal 1866 con riferimento allo storico cittadino Agostino Santelli.

Piazza Santi Pietro e Paolo
si chiama così da prima del 1846, dal titolo della chiesa che qui si trova dal 1829. Già da prima del 1796 si chiamava via del Cimitero inglese e comprendeva anche il tratto iniziale dell'attuale via San Carlo. Il cimitero inglese della zona fu costruito nel 1646 ma alla fine del XVIII secolo era già stato chiuso.

Ponte Santissima Trinità

Via Sant'Omobono
prendeva nome dalla chiesa dedicata a questo santo che si trovava all'inizio della strada, lato piazza Cavallotti. La chiesa fu costruita nel 1657 sull'antico cimitero di Santa Giulia (come anche l'oratorio di San Ranieri) e fu demolita nel 1786. La strada aveva già questo nome intorno al 1784 ma si chiamava anche via San Giuseppe.

Bacino Santo Stefano

Via Santo Stefano
prima del 1846 una parte della strada si chiamava via Aulla, dal nome della famiglia la cui proprietà era attraversata dalla strada. Si è ipotizzato che la strada abbia un qualche riferimento all'ordine dei cavalieri di Santo Stefano. Nel 1911 una parte della strada fu dedicata ad Angelica Palli.

Santo Stefano ai Lupi (località)

Vicolo San Vincenzo
ha questo nome da prima del 1846.

Via Sardegna
ha questo nome dal 1960.

Via Sardi
intitolata al mercante Pietro Sardi (1666 - 1751) che nominava erede del suo patrimonio il comune di Livorno affinché con le rendite finanziasse gli studi di tre livornesi all'Università di Pisa. La strada ha questo nome da prima del 1846.

Via Urano Sarti
scrittore vernacolare satirico, soprannominato "Il Pappa", attivo subito dopo la seconda guerra mondiale. Faceva l'operaio al Cantiere Navale.

Via Sasso Rosso
strada del Castellaccio che si chiama così dal 1966 e prende nome dalla località che attraversa.

Porticciolo Nazario Sauro

Viale Nazario Sauro
nel 1888 vi furono costruite le nuove mura e la strada che le percorreva si chiamava dal 1889 via di Circonvallazione. Nel 1923 le mura furono demolite e il 18 agosto di quell'anno la strada ebbe il nome attuale. Nella Barriera Regina Margherita (all'incrocio fra viale Nazario Sauro e viale Italia) si trovò dal 1932 al 1962 il capolinea della linea ferroviaria Livorno-Tirrenia-Pisa, che attraversava la periferia cittadina percorrendo gli attuali viali Sauro, Boccaccio, Petrarca, Alfieri, Nievo e via Firenze.

Piazza Girolamo Savonarola
ha questo nome dal 1960.

Via della Scala
strada realizzata in seguito alla rettifica del tracciato del Fosso Reale nel 1857, prende nome dalla scalinata che dalla strada porta agli scali Manzoni (il cui piano stradale è più in alto rispetto a quello di via della Scala).

Via Tiberio Scali
naturalista (1655 - 1737). La strada ebbe questo nome nel 1928.

Via degli Scalpellini

Via degli Scarronzoni
si chiama così dal 1970, anno in cui fu realizzata e si riferisce al soprannome dei canottieri livornesi che vinsero diverse competizioni internazionali fra il 1929 e il 1940. "Scarronzoni" viene da scarrocciare.

Via Giuseppe Schiavazzi

Via Scirocco

Via dello Scolmatore

Scopaia (rione)

Via della Scopaia

Via Scozia

Via Scuola Comunale
si chiama così da prima del 1911 e prende nome dalla scuola che si trovava in questa strada.

Via del Seminario
prende nome dal Seminario qui costruito nel 1843. In precedenza faceva parte di via dei Condotti Vecchi.

Via Raffaello Sernesi

Via Serristori
si chiama così da prima del 1686, con riferimento ad Antonio Serristori, provveditore di Livorno dal 1655 al 1672. La strada si estendeva da via Cosimo Del Fante a via Cairoli, ma in precedenza era divisa in diverse parti con altrettanti nomi: via della Stufa (in riferimento ad impianti di riscaldamento per bagni pubblici), via della Maddalena, via dello Sdrucciolo, via dietro il Falcone. Nel 1954, con la demolizione degli edifici danneggiati dalla guerra, gran parte della strada entrò a far parte della nuova via Buontalenti.

Via Carlo Servolini
insegnante, pittore, incisore (1876 - 1948). La strada ebbe questo nome nel 1966.

Via dei Sette Santi
si chiama così dal 1972, con riferimento al titolo della parrocchia qui istituita il 12 febbraio 1965.

Via Luigi Settembrini
si chiama così dal 1962.

Piazza Alfredo Sforzini
partigiano caduto nel 1944. La piazza ebbe questo nome nel 1945 e in precedenza non aveva alcun nome ufficiale, anche se era comunemente nota come piazza d'Ardenza.

Calata Sgarallino

Piazza Andrea Sgarallino
dal 1827 si chiamava piazza San Paolo, dal nome del santo a cui era dedicata una chiesa di Ardenza esistente fin dal 1277. Nel 1901 ebbe il nome attuale perché qui è la casa dove Andrea Sgarallino abitò fino alla morte.

Via Andrea Sgarallino
dal 1827 si chiamava via San Paolo, dal nome del santo a cui era dedicata una chiesa di Ardenza esistente fin dal 1277. Nel 1901 ebbe il nome attuale perché qui è la casa dove Andrea Sgarallino abitò fino alla morte.

Via Jacopo Sgarallino
garibaldino. La strada ebbe questo nome nel 1912, anno in cui fu realizzata.

Via Percy Bysshe Shelley
si chiama così dal 21 gennaio 1931.

Via Sicilia

Via delle Siepi
esistente da prima del 1867, si estendeva in origine da viale Marconi a via Roma. Nel 1936 il tratto fra via Roma e via Marradi fu rinominato via Gamerra, mentre il tratto fra via De Tivoli e via Calzabigi scomparve perché reso inutile dall'allungamento di viale Marconi. Prima del 1846 si chiamava via Parenti (dal nome della famiglia che qui possedeva degli immobili) ma il tratto che si congiungeva a via De Tivoli si chiamava via dei Vignacci. Nel 1966 fu delimitata all'estensione attuale, dove, vicino a via Mangini, si trovava la cappella Parenti, poi trasformata dall'abate Giovanni Notain Darauni nella chiesa dei siro-maroniti, che nel 1960 fu demolita e ricostruita.

Via Telemaco Signorini
ebbe questo nome nel 1960.

Via Tobia Smollet
scrittore britannico (Dalquhurn in Scozia, 16 marzo 1721 - Livorno, 17 settembre 1771). Smollett morì nella villa Il Giardino ad Antignano e sepolto nel cimitero inglese di via Verdi. La strada fu realizzata e così chiamata nel 1960.

Via dei Soffiatori del Vetro

Via Alfredo Soffredini
musicista e musicologo (Livorno, 1854 - Milano, 1923), maestro di Pietro Mascagni. La strada ebbe questo nome nel 1964, anno in cui fu costruita.

Via Solferino
in origine tratto della via Erbosa, dal 24 aprile 1838 si chiamava via del Gran Principe (in onore del principe ereditario di Toscana). Ebbe il nome attuale il 20 agosto 1859. Quando iniziò il traffico ferroviario nella vicina stazione San Marco (tra gli anni 1841 e 1848) la strada rimase quasi disabitata per anni a causa del rumore ritenuto insopportabile.

Via Pier Donato Sommati

Sorgenti (rione)

Via delle Sorgenti
si chiamava via di Collina, strada di Colline e via Collinese da prima del 1722 fino al 1900 quando le fu assegnato il nome attuale. In origine iniziava da via Provinciale Pisana, in corrispondenza dell'oratorio di Sant'Antonino (oggi restaurato, di fronte alla chiesa di San Matteo) e arrivava fino al fiume Ugione. Dal 1967 al 1970 fu assegnata a via delle Sorgenti anche l'attuale via Pian di Rota.
Indicazione del 1722:
dalla strada regia Pisana, presso la chiesina di S. Antonino al fiume Ugione ove si unisce alla strada comunitativa di Fauglia
. Indicazione del 1846: Dalla via Regia Suburbana di faccia all'angolo delle mura della Barriera Fiorentina, presso il cimitero israelitico, passando dal Vigna sopra il terrente Cigna, dalla casa del podere Nuovo degl'archi bassi, dai secondi archi, dal Campo al Melo nella valle della Bocca di Gesso, giunge all'Ugione e serve di confine fra Livorno e Collesalvetti, braccia 7387.

Via Spagna

Via Spalato
ha questo nome dal 6 gennaio 1934.

Via Tito Speri
martire del Risorgimento (1825 - 1853). La strada fu realizzata nel 1958 e ha questo nome dal 27 gennaio 1960).

Via Rurik Spolidoro

Via Sproni
fu realizzata nel 1828 e il nome ricorda Ferdinando Sproni, gonfaloniere fino al 1831.

Via delle Stalle
il nome ricorda una vecchia postazione dei Cavalleggeri. Da prima del 1660 si chiamava via del Monte d'oro, con riferimento al nome di una locanda.

Stazione (località)

Via della Stazione
si chiama così dal 5 febbraio 1966, perché dal 1910 qui c'è la stazione di Quercianella.

Via Niccolò Stenone
ha questo nome dal 1966. Stenone fu a Livorno nel 1666.

Via dello Stillo

Strada Statale 1 - Aurelia

Via Strozzi
si chiama così perché una casa di questa strada (indicata come "casa delli Strozzi di Firenze") apparteneva a questa famiglia, tra i cui membri ci furono Marcello, primo capitano giusdicente della città   nel 1421 e Bernardo, provveditore di Livorno nel 1574. Fin da prima del 1784 si chiamava via della Lepre, dal nome di un'osteria che aveva questo animale per insegna. Poi si chiamò via del Giardinetto per il piccolo giardino sul quale nel 1818 fu costruito il teatro del Giardinetto, poi intitolato a Gherardi del Testa. Anche l'Accademia dei Floridi era chiamata "del Giardinetto", perché ebbe la sua prima sede in questo teatro, fino al 1848 quando si trasferì al Teatro San Marco. Il tratto da via delle Stalle a via dell'Uffizio dei grani si chiamò verso il 1430 via dell'Ulivo, dal nome di un'osteria.

Via dello Struggino

Via Svezia

Via Svizzera


 
 
IL QUINTO MORO
EDITORE:
MAURIZIO SILVESTRI - P.Iva: 01471820496
LIVORNO MAGAZINE © 2007/2012 - Periodico di Informazione, storia e cultura della Città di Livorno
Aut.ne Tribunale di Livorno n° 3/07 del 13.02.2007 - Vietata la riproduzione anche parziale

Direttore Responsabile: MAURIZIO SILVESTRI


Web design by EmmesseCommunication © 2007/2012 - Tutti i diritti riservati .:. All right reserved