Livorno Magazine
NON SOLO I 4 MORI


Dopo le distruzioni subite nel corso della seconda guerra mondiale e le successive mutilazioni inflitte alla città con la ricostruzione, Livorno ha perso gran parte del suo retaggio storico, anche se resistono vestigia delle sue varie fasi: in particolare la struttura del centro cittadino, un pentagono fortificato costruito secondo i criteri della città ideale del Cinquecento. Numerose poi sono le chiese, i templi ed i cimiteri di diverse confessioni religiose, simbolo di un perfetto connubio di razze e popolazioni diverse, che hanno influito notevolmente nella cultura cittadina. Questo spirito di reciproca tolleranza, unito in passato alla politica illuminata dei granduchi di Toscana, creò infatti un'intensa attività culturale. Importanti librerie e prestigiosi teatri animavano la vita della città: qui ad esempio fu pubblicata l'edizione italiana dell'Encyclopédie, mentre numerosi letterati, come Tobias Smollet o Carlo Goldoni, soggiornarono nelle amene località intorno a Livorno. Grandi opere d'architettura di pubblica utilità sorsero poi nella prima metà dell'Ottocento, quando la città iniziò ad affermare una vocazione turistica che porterà all'apertura di molti stabilimenti balneari in cui ancor oggi si avvertono gli echi di una lontana Belle Epoque.

Piazze e strade principali

Lungomare

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Foto di Michele Silvestri

La passeggiata a mare labronica fu realizzata a partire dagli anni trenta dell'Ottocento, quando importanti palazzi e stabilimenti balneari sorsero lungo la costa compresa tra il porto e l'allora borgo di Ardenza. Col nuovo secolo il viale a mare fu prolungato fino ad Antignano; negli anni venti occorre ricordare la costruzione della Terrazza Mascagni, un vasto belvedere sul mare.

Piazza Attias
Si apre nel centro della città ottocentesca, nei pressi della chiesa di Santa Maria del Soccorso e del Teatro Goldoni; è una piazza di realizzazione recente, sorta negli anni settanta del XX secolo nell'area un tempo occupata dalla Villa Attias.

Piazza Cavour

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Foto di Michele Silvestri

Fu realizzata nei pressi del Fosso Reale nella prima metà dell'Ottocento, a seguito del piano di urbanizzazione proposto da Luigi de Cambray Digny. Qui, nel 1871, venne innalzato il monumento a Camillo Benso Conte di Cavour, opera dello scultore labronico Vincenzo Cerri.

Piazza della Repubblica

Questa vasta piazza funge da collegamento tra la città pentagonale del Buontalenti e quelli che furono i sobborghi ottocenteschi della città di Livorno. Fu realizzata intorno al 1840 convogliando il Fosso Reale all'interno di una galleria lunga oltre 200 metri, caratteristica che per alcuni pone la piazza come il ponte più largo d'Europa. Al livello del piano stradale si trovano le statue dei granduchi lorenesi Ferdinando III e di Leopoldo II.

Piazza Grande
Ubicata nel cuore della città pentagonale, in origine era una vasta piazza sulla quale si affacciavano i più importanti edifici della vita cittadina, quali il Duomo e il Palazzo Comunale. Distrutta durante la seconda guerra mondiale, è stata completamente stravolta durante la successiva ricostruzione.

Piazza Guerrazzi
Posta lungo la via Grande, è una piazza le cui origini sono antecedenti alla costruzione della città fortificata del Buontalenti. Peraltro, ai margini della piazza si trovava la chiesa di Santa Barbara che inglobava una cappella, dedicata a Santa Giulia, costruita in epoca medioevale.

Terrazza Mascagni

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Foto di Michele Silvestri

È il cuore della passeggiata a mare labronica e sorge nell'area un tempo occupata dal Forte dei Cavalleggeri. Si tratta di un belvedere delimitato verso il mare da una sinuosa balaustra composta da 4.100 eleganti colonnine. La sua costruzione fu portata a termine ne 1928 dopo tre anni di lavori.

Via Cairoli
Posta alle spalle del Duomo, deve la sua importanza alla presenza di numerosi edifici che, costruiti nei primi decenni del Novecento, le hanno conferito un aspetto austero e solenne. La strada è un esempio degli sventramenti subiti dalla città negli anni compresi tra le due guerre mondiali.

Acquedotti

Acquedotto Leopoldino
È un acquedotto cominciato sul finire del Settecento per alimentare la città. Le condotte, originandosi dalle sorgenti di Colognole, raggiungono Livorno dopo un percorso di diciotto chilometri incastonati tra le meravigliose colline che costituiscono il sistema dei Monti Livornesi. È gestito da ASA.

Cisternino di città
Progettato da Pasquale Poccianti per rifornire d'acqua il centro cittadino, è ubicato all'imbocco di via Grande, nell'area un tempo occupata dalle fortificazioni. In realtà questa cisterna non entrò mai in funzione e ha ospitato, dal dopoguerra la Casa della Cultura.

Cisternino di Pian di Rota
È un serbatoio neoclassico posto lungo il tracciato dell'Acquedotto Leopoldino e destinato alla depurazione e all'accumolo delle acque; il progetto si deve a Pasquale Poccianti che lo completò nel 1852. Alla fine dell'Ottocento fu distaccato dalla rete idrica cittadina.

Cisternone
È un monumentale serbatoio ancor oggi funzionante e posto ai margini della città ottocentesca, lungo il viale Carducci. Fu progettato dal Poccianti ed innalzato tra il 1829 ed il 1842. È tra i migliori esempi di architettura neoclassica realizzati in Italia.

Cimiteri monumentali

Cimitero degli inglesi
di via Pera

Cimitero comunale dei Lupi
Sorge a nord della città e fu realizzato nei primi anni dell'Ottocento. Contiene edifici di forme neoclassiche schermati da ampi porticati.

Cimitero della Purificazione
Si incontra sulla via che dal centro di Livorno porta verso Ardenza. Fu aperto nel 1859 e qui si trovano le tombe di importanti famiglie livornesi, come quella Fabbricotti.

Cimitero della Misericordia
È adiacente a quello della Purificazione e fu aperto nel 1843, sebbene alcuni ampliamenti furono eseguiti nella seconda metà dell'Ottocento ad opera di Dario Giacomelli. Qui si trova la tomba di Pietro Mascagni.

Famedio
Ubicato sul colle di Montenero, dinnanzi il santuario mariano, si tratta di una sorta di Pantheon dove sono sepolti livornesi illustri quali Giovanni Fattori e Francesco Domenico Guerrazzi.

Cimiteri ebraici
Gli unici giunti fino ai giorni nostri sono il Cimitero degli Ebrei di viale Ippolito Nievo (non più utilizzato e semiabbandonato) e quello prossimo al Cimitero comunale dei Lupi, ancora utilizzato.

Cimitero degli Inglesi di via Verdi
Tra i primi luoghi di sepoltura protestanti in Italia, custodisce la tomba di Tobias Smollet. Si trova nei pressi della chiesa di San Giorgio, già luogo di culto della comunità anglicana.

Cimitero degli Inglesi di via Pera
Sorto nell'Ottocento su disegno di Angiolo della Valle, è un piccolo lotto di terreno cinto da un alto muro e aperto da un pronao classicheggiante.

Cimitero greco-ortodosso di via Mastacchi
Aperto intorno al 1840, ospita al suo interno la cappella della Dormizione di Maria, l'attuale sede delle celebrazioni religiose ortodosse dopo la distruzione della settecentesca chiesa della Santissima Trinità.

Cimitero della Congregazione Olandese Alemanna
È adiacente a quello greco-ortodosso e fu realizzato in sostituzione del più antico cimitero protestante detto Giardino degli Olandesi. Qui si trovano le tombe delle famiglie Mayer e Kotzian.

Cimitero degli Armeni

Oggi scomparso, insieme a gran parte della chiesa nazionale, si trovava non distante dal cimitero greco ed olandese. La sua presenza è testimoniata da due grossi pilastri che un tempo fiancheggiavano il cancello d'entrata.

Luoghi di culto

Duomo
Dedicato a San Francesco, fu iniziato alla fine del Cinquecento su progetto di Alessandro Pieroni. Successivamente fu ampliato con l'aggiunta di due cappelle laterali. Da segnalare il pregevole soffitto ligneo intagliato, andato perduto nel corso dell'ultima guerra mondiale, a seguito della quasi totale distruzione della chiesa.

Chiesa di San Ferdinando
Iniziata nel 1707 su progetto di Giovan Battista Foggini, fu conclusa nel 1716; in stile barocco, con una facciata incompleta, presenta una pianta a croce latina. Notevole il gruppo scultoreo conservato presso l'altare e opera di Giovanni Baratta, che rappresenta la liberazione degli schiavi. La chiesa era affidata all'ordine dei Trinitari.

Chiesa di Santa Caterina
Iniziata nel 1720 su progetto di Giovanni del Fantasia, fu consacrata nel 1755. A pianta ottagonale, la chiesa è caratterizzata da una grande cupola, alta 63 metri e ridotta all'aspetto di torrione a causa di problemi di natura statica. All'interno si può ammirare un notevole dipinto ad olio del Vasari.

Chiesa di Santa Maria del Soccorso
Fu costruita su progetto di Gaetano Gherardi a seguito della violenta epidemia di colera che nel 1835 causò oltre mille morti in città. Si tratta della più grande chiesa di Livorno (90 metri di lunghezza): la facciata è caratterizzata da tre finestre semicircolari, mentre l'interno, a croce latina, è suddiviso in tre navate, con una piccola cupola al transetto.

Santuario di Montenero

santiario
Foto di Michele Silvestri

Il colle di Montenero, fin dalla prima metà del XIV secolo è meta di pellegrinaggi. L'attuale santuario risale al XVIII secolo ed al suo interno sono custoditi un numero rilevante di ex-voto. Sulla piazza antistante, sotto un loggiato, sono situate alcune tombe di livornesi illustri, come Francesco Domenico Guerrazzi e Giovanni Fattori.

Chiesa armena di San Gregorio Illuminatore
Fu costruita nei primi anni del Settecento. Danneggiata durante la seconda guerra mondiale, fu abbattuta durante la ricostruzione del centro cittadino. Oggi resta solo la facciata, mentre alcuni resti delle decorazioni interne sono abbandonati nel giardino pubblico di Villa Fabbricotti.

Chiesa di San Giorgio già anglicana
Sorta come chiesa anglicana, fu progettata da Angiolo della Valle e consacrata nel 1844. Di gusto neoclassico, presenta una facciata ornata da un portico sormontato da un frontone. Nel dopoguerra è stata restaurata e consacrata al culto cattolico.

Chiesa dei Greci Uniti
Fu costruita nei primi anni del Seicento e intitolata alla Santissima Annunziata. È stata la chiesa nazionale dei greci che prestavano il loro servizio sulle navi dell'Ordine di Santo Stefano. Semidistrutta durante la seconda guerra mondiale, è sopravvissuta pressoché intatta la facciata settecentesca. L'interno, ricostruito, ospita una preziosa iconostasi.

Chiesa greco-ortodossa della Santissima Trinità
Non più esistente, era stata inaugurata nel 1760 come la prima chiesa acattolica della Toscana. Fu demolita durante la costruzione del Palazzo del Governo, mentre i suoi arredi oggi si trovano nella cappella del Cimitero greco-ortodosso di via Mastacchi.

Chiesa valdese
In stile neogotico, fu costruita intorno alla metà dell'Ottocento e fu sede, fino ai primi anni del Novecento, della chiesa Presbiteriana Scozzese. Al fine di non turbare il clero cattolico, fu imposto al progettista di realizzare un edificio simile ad un palazzo, comprendente anche gli alloggi pastorali.

Sinagoga ebraica
L'antica sinagoga seicentesca, una della più grandi d'Europa, fu gravemente danneggiata nel corso dell'ultima guerra mondiale. Per volontà della comunità ebraica fu deciso di abbattere gli antichi resti e di costruire una nuova sinagoga, inaugurata nel 1962 e che nelle sue forme architettoniche richiama la Grande Tenda nella quale veniva custodita l'Arca dell'Alleanza.

Tempio della Congregazione Olandese Alemanna

Questa chiesa protestante, fu costruita in stile neogotico tra il 1862 e il 1864 su progetto dell'architetto Dario Giacomelli. La facciata è ornata da tre rosoni e finestre bifore, mentre l'interno presenta un'aula a pianta rettangolare aperta da finestre ogivali e una tribuna posta sopra il vestibolo d'ingresso. La chiesa è da anni in stato di completo abbandono.

I Monumenti

Mausoleo di Ciano

Ciano
Foto di Michele Silvestri

È ciò che resta del mausoleo voluto dal regime fascista per il gerarca livornese Costanzo Ciano, deceduto nel 1939. È ubicato presso il colle di Montenero, dal quale si ha una splendida vista su Livorno, alcune isole dell'Arcipelago toscano e la Corsica.

Monumento a Ferdinando I detto dei Quattro mori
È uno dei simboli della città. È composto da un piedistallo sul quale si erge la statua marmorea del granduca Ferdinando I de' Medici (Giovanni Bandini, 1595) e, alla base, da quattro statue in bronzo (Pietro Tacca, 1623-1626) che raffigurano dei pirati in catene. Si innalza in prossimità della Fortezza Vecchia e avrebbe dovuto essere ornato con due fontane con mostri marini che oggi si trovano in piazza della Santissima Annunziata a Firenze.

I Palazzi

Bottini dell'olio
Questo antico magazzino per la consevazione dell'olio si trova nel quartiere della Venezia Nuova e il nucleo originario risale al 1705. Oggi ospita numerose esposizioni, mentre il piano superiore è una sede, assieme ad altri edifici cittadini, della Biblioteca Labronica.

Casini d'Ardenza
Nell'Ottocento erano un'elegante struttura ricettiva suddivisa in numerosi appartamenti. Il progetto si deve a Giuseppe Cappellini, che per alcuni si ispirò al Crescent di Bath.

Complesso "A. Gherardesca"
Costruito intorno alla metà dell'Ottocento, in origine era un ricovero per poveri; fu progettato da Alessandro Gherardesca e completato da Angiolo della Valle. Oggi, proprietà della Provincia, ospita alcune istituzioni scolastiche e culturali.

Grattacielo di piazza Matteotti
Con i suoi 91 metri è l'edificio più alto di Livorno e rappresenta una delle architetture più significative del Novecento. È stato progettato negli anni cinquanta dal celebre Giovanni Michelucci su incarico del Ministero del Tesoro. Sorge a poca distanza dalla Villa Fabbricotti.

Hotel Palazzo
Si tratta di un grande e lussoso albergo ubicato davanti alla Terrazza Mascagni e caratterizzato da una imponente facciata sormontata da due caratteristiche torrette. Fu costruito nella seconda metà del XIX secolo per volontà di Bernardo Fabbricotti, già proprietario dell'omonima villa livornese.

Palazzo de Larderel
È il più sontuoso palazzo cittadino. Ubicato sulla via omonima, fu residenza della importante famiglia de Larderel. In origine era costituito da alcune palazzine isolate che furono unite intorno alla metà dell'Ottocento dietro ad una monumentale facciata, caratterizzata da un raffinato timpano riccamente decorato.

Palazzo delle Colonne di marmo
È uno dei più eleganti palazzi della Venezia Nuova, caratterizzato da numerose decorazioni in marmo. Fu eretto su disegno di Giovan Battista Foggini per conto della famiglia Gamberini; successivamente, nei primi anni del Novecento fu annesso all'adiacento Palazzo del Monte di pietà.

Palazzo Grande
Si trova al centro di piazza Grande, dove fu costruito nell'immediato dopoguerra. Progettato da Luigi Vagnetti, è costituito da due corpi di fabbrica distinti, collegati tra loro per mezzo di una galleria coperta. Da molti ritenuto il simbolo della scellerata ricostruzione cittadina, il Palazzo presenta tuttavia elementi architettonici di rilievo.

Palazzo Maurogordato

Edificato su progetto di Giuseppe Cappellini intorno alla metà dell'Ottocento, è ubicato lungo il Fosso Reale. Con la sua mole severa ed imponente, impostata su un basamento di bugnato, richiama l'architettura degli antichi palazzi fiorentini.

 
 
IL QUINTO MORO
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