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Stradario
di Livorno



 
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B
Via Antonio Bacchelli

pianista (Livorno, 1944 - 1986).

Via Baciocchi

prende nome dalla Villa Baciocchi, appartenuta a Elisa Bonaparte, sorella di Napoleone Bonaparte e in seguito sede di un istituto per orfanelle. La villa fu distrutta durante il bombardamento aereo anglo-americano del 28 maggio 1943 che uccise 32 fra bambine e suore dell'istituto. In precedenza si chiamò via dei Platani.

Via Angiolo Badaloni

ingegnere (Livorno, 1849 - 1920). Diresse la costruzione della Scuola Elementare Antonio Benci (1893), del Mercato Centrale (1895) e dello Stabilimento Acque della Salute (1903). La strada ebbe questo nome nel 1938, anno in cui fu realizzata, e fu prolungata nel 1952 e nel 1956 fino al viale Alfieri.

Via dei Bagnetti

la strada prende nome da uno stabilimento balneare di acqua marina e di acqua dolce (I Bagnetti, in seguito chiamati Bagni Pacinotti, dal nome del proprietario), costruito nel 1808 e chiuso nel 1868. Quando fu costruito, lo stabilimento si affacciava sul mare aperto che invece adesso si trova a circa un chilometro di distanza, a causa delle banchine del Porto Industriale costruite in epoche successive.

Via dei Bagni

La strada fu realizzata nel 1838 e le fu assegnato il nome di via San Carlo, poi nel 1900 ebbe il nome attuale. Inizialmente era compresa fra via del Littorale e via Duca Cosimo, successivamente le fu aggiunta la parte che la congiungeva al viale di Antignano.

Via Giuseppe Baldini

pittore (Livorno, 1807 - 1876), maestro di Giovanni Fattori. La strada fu così denominata nel 1938.

Via della Banca

la strada, che fin da prima del 1784 si chiamava via delle Carceri e poi via delle Carceri Vecchie, si chiama così da prima del 1846 in relazione alla Banca di Sconto qui istituita nel 1837 al posto della precedente Cassa di Sconto creata nel 1816. La Cassa, prima banca di Livorno, era collegata alle attività di commercio soprattutto del porto e oltre al fondo di garanzia poteva contare sull'ipoteca messa dal granduca su un certo numero di beni demaniali per un valore superiore al capitale iniziale della Cassa. Il nome di via della Banca rimase fino al 1918 quando fu cambiato in via Pola. Le distruzioni della seconda guerra mondiale fecero scomparire la strada e il nome fu radiato nel 1951. Nel 1965 fu costruito il nuovo edificio della Banca d'Italia sul luogo dell'antica Banca di Sconto e l'anno successivo fu riassegnato alla strada il nome di via della Banca. Il nome via delle Carceri derivava dal fatto che sotto il palazzo del governatore (in corrispondenza dell'attuale Prefettura) si trovava la prigione. In questa strada si trovavano anche la chiesa delle Purificazione della Madonna, la chiesa dei Catecumeni, un edificio sede della camera di commercio, delle stanze dei ubblici pagamenti e della banca cooperativa popolare livornese e la tipografia di Marco Coltellini dove vennero pubblicate opere come la prima edizione di Dei delitti e delle pene (aprile 1764) e i 32 volumi dell'Enciclopedia Francese (1770-1779). La presenza della chiesa dei Catecumeni fu all'origine di uno dei nomi della strada (via dei Catecumeni): i catecumeni erano coloro che si erano convertiti al cristianesimo (generalmente schiavi moreschi del Bagno penale) ma che non avevano ancora ricevuto il battesimo. Il 10 giugno 1593 il granduca Ferdinando I emanò una legge che proibiva la propaganda cattolica e stabilì che l'età minima dei catecumeni fosse di 13 anni, affinché le conversioni fossero spontanee.

Via Giuseppe Bandi

giornalista, patriota e scrittore (Gavorrano, 1834 - Livorno, 1 luglio 1894), partecipò all'impresa dei Mille che narrò nel libro I Mille da Genova a Capua. Fu il fondatore nel 1877 del giornale cittadino Il Telegrafo (che attualmente si chiama Il Tirreno). Ebbe il nome attuale nel 1934, in precedenza faceva parte di via Garibaldi.

Via Fratelli Bandiera

ha questo nome dal 1934.

Via delle Bandiere

ebbe questo nome dopo il 1884 in riferimento ad un'osteria dallo stesso nome.

Via di Banditella

la Banditella è un territorio di forma rettangolare compreso tra il Rio Ardenza, il Botro Banditella, la via Aurelia e il Viale di Antignano. Il nome deriva dal fatto che in tale territorio era bandita la caccia (quando si trovava ancora bene al di fuori dei confini della città. Negli anni Ottanta vi è stato costruito un quartiere residenziale. Un tempo era conosciuta anche come via del Lupo.

Via Elia Baquis

oculista (1860 - 1941), la strada ebbe questo nome nel 1958.

Via Francesco Baracca

ebbe questo nome il 6 febbraio 1934.

Scali delle Barchette

la strada ha questo nome da prima del 1784, ma in precedenza si chiamava via dei Castellani perché probabilmente qui risiedevano i castellani della Fortezza Vecchia. Il tratto che collega gli scali a viale Caprera si chiamava via delle Lance (con riferimento ad un tipo di imbarcazione) fin da prima del 1846. Anche la scomparsa via Holt in precedenza si chiamava vicolo delle Barchette.

Via Padre Alessandro Baroni

teologo (1810 - 1887). La strada ebbe questo nome nel 1927.

Piazza Ilio Barontini

partigiano e senatore (morto nel 1951).

Piazza della Barriera Garibaldi

si chiamava piazza della Barriera Fiorentina fino al 1889 e prende nome dalla barriera doganale qui eretta nel 1837.

Piazza Enrico Bartelloni

patriota (Livorno, 8 novembre 1808 - 14 maggio 1849), uno degli animatori della Difesa di Livorno dall'assedio austriaco l'11 maggio 1849. Il piazzale fu realizzato nel 1835 con il nome di piazza della Porta San Marco (quella nuova costruita qui dopo la demolizione della precedente Porta San Marco in piazza dei Legnami). Nel 1889 cambierà nome in piazzale esterno Undici maggio, poi il 4 dicembre 1970 fu chiamata con il nome attuale.

Via Enrico Bartelloni

in origine si chiamava via Santa Caterina, poi da prima del 1784 si chiamerà via degli Asini, perché qui si legavano gli asini che servivano a portare i prodotti al vicino mercato. Nel 1900 fu chiamata col nome attuale.

Via Cesare Bartolena

pittore (Livorno, 1830 - 1903). La strada ebbe questo nome con la delibera del 3 settembre 1938.

Via Giovanni Bartolena

pittore (Livorno, 1866 - 1942).

Piazza Cristian Bartoli

giovane tifoso del Livorno Calcio, morto in un incidente stradale.

Piazza Giampaolo Bartolommei

patriota (1810 - 1854). La piazza ebbe questo nome il 13 giugno 1899, in precedenza era anonima.

Via Basilicata

ebbe questo nome nel 1964, l'anno successivo alla sua realizzazione.

Via Bassa

strada esistente con questo nome da prima del 1846. Il nome deriva dal fatto che la strada è al di sotto del livello degli scali vicini.

Via della Bassata

la Bassata era un terreno compreso tra il Fosso dei Lazzeretti (che all'incirca seguiva le attuali Borgo San Jacopo e via San Jacopo in Acquaviva) e il mare. Questo terreno servì per estrarre materiale da usare nel riempimento dei bastioni del Mulino a Vento (attuale largo Fratelli Rosselli), del Casone (attuale piazza Cavour), di San Cosimo, della Fortezza Nuova e del Forte San Pietro. L'estrazione massiccia causò un notevole abbassamento del terreno, da cui il nome Bassata. La strada fu realizzata prima del 1896 e in precedenza si chiamava via Vecchia del Mulinaccio.

Via della Bastia

prende nome dalla Bastia di Porto Pisano, un fortilizio costruito nel 1421 quando subentrarono ai genovesi nel possesso del territorio. La Bastia era costruita in legno su una base di terra e pietre e si trovava probabilmente nei pressi del Borgo dei Lupi (attuale rione di S. Stefano ai Lupi, alla periferia nord della città). La strada esisteva già nel 1704 ma nel 1835 fu divisa in due dalle nuove mura cittadine e il nome rimase alla parte interna. Nel 1888 il nome fu esteso anche ad un tratto di strada che correva lungo le mura fino all'attuale piazza Undici Maggio. Qui si trovava anche l'ingresso al Tiro a Segno nazionale, un poligono di tiro lungo circa 400 metri fin quasi all'attuale Piazza della Barriera Garibaldi. Indicazione del 1559: sulla via di Pisa al ponticello della Fonte.

Via del Bastione

strada realizzata nel 1858 dopo la demolizione del vecchio Bastione del Mulino a Vento, al quale si riferisce il nome della strada. Si chiamò anche via del Corno.

Via Bastogi

la strada ebbe questo nome nel 1948, anno in cui fu realizzata. Il nome si riferisce ad una illustre famiglia livornese, dal senatore Pietro Bastogi (Livorno, 1808 - Firenze, 1899) al figlio Giovacchino (Livorno, 1851 - 1919) autore della autografoteca, al pronipote Ugo editore).

Via Cesare Battisti

la strada ebbe questo nome nel 1916, in precedenza si chiamava via dello Studio fin dalla sua realizzazione nel 1846. La strada fu realizzata su commissione di Annunziata Bargellini in Poggiali e su un terreno di sua proprietà .

Via Bat Yam

città portuale israeliana gemellatasi con Livorno nel 1962, anno in cui le fu dedicata questa strada.

Via Beato Angelico

la strada ebbe questo nome nel 1963, anno in cui fu realizzata.

Via Belgio

Largo Bellavista

ha questo nome dal 1946, in precedenza si chiamava largo Luigi di Savoia duca degli Abruzzi (dal 1931 al 1946). Con il nome di Bellavista fu chiamato anche il piazzale Alfredo Cappellini (fino al 1927) e piazza Luigi Orlando (fino al 1896).

Piazza Elia Benamozegh

la piazza fu creata nel 1866 con le demolizioni dei vecchi edifici e inizialmente si chiamava piazza Nuova. Nel 1930 fu intitolata a Benamozegh ma nel 1939 (con l'avvento delle leggi razziali) fu rinominata piazza XXIII Marzo, data di fondazione del Partito Nazionale Fascista, fino al 5 agosto 1943 quando tornerà a chiamarsi piazza Nuova. Infine il 1 aprile 1946 fu ripristinato il nome di piazza Elia Benamozegh. Nel 1964 la piazza fu ampliata alle dimensioni attuali con la demolizione di alcuni vecchi edifici. Su questa piazza si affaccia la sinagoga della città , ricostruita nel 1960 sulle rovine della precedente, costruita tra il 1591 e il 1603 e distrutto dai bombardamenti aerei durante la seconda guerra mondiale. In questa piazza nel 1919 ci fu la prima sede del Fascio di Livorno.

Via Bengasi

la strada ebbe questo nome il 5 luglio 1930, anno in cui fu realizzata.

Via Benvenuto Benvenuti

pittore (Livorno, 1881 - 1959). La strada ebbe questo nome nel 1970, anno in cui fu realizzata.

Via Bernardina

la strada ha questo nome dal 1846 e fu allungata nel 1893 quando fu costruita la scuola Benci nella vecchia piazza Carlo Poerio. Nel 1960 un tratto della via Bernardina fu intitolato a Augusto Novelli.

Via Carlo Bernheimer

paleografo ebraico.

Scali Luigi Bettarini

architetto (Portoferraio, 1790 - 1850). Nel 1844 realizzò la grande copertura a volta del Fosso Reale (denominata Voltone) che costituisce l'attuale piazza della Repubblica. Durante i lavori per la costruzione della piazza, il tratto di fosso tra le attuali piazze Cavour e Garibaldi fu chiuso e prosciugato con le pompe a vapore situate nell'attuale via dei Mulini; un ponte di legno fu gettato tra questi scali e l'attuale piazza Venti settembre, fino al 1865 quando fu demolito. Fece parte degli scali San Cosimo e in seguito degli scali Saffi; nel 1927 ebbe il nome attuale.

Via Natale Betti

pittore (Livorno, 1826 - 1888), introdusse per primo la fotografia in città. La strada ebbe questo nome il 3 settembre 1938.

Via Bezzecca

la strada ebbe questo nome nel 1962.

Via Silvio Bicchi

pittore (Livorno, 1874 - 1948). La strada fu realizzata poco prima del 1958 e così chiamata nel 1960 perché Bicchi abitò nelle vicinanze.

Via Feliks Bikonacki

partigiano polacco imprigionato in Italia, liberato dopo l'8 settembre 1943 e caduto il 18 luglio 1944 combattendo contro i nazisti al Castellaccio, sulle colline livornesi. La strada ebbe questo nome il
9 marzo
1961.

Via Carlo Bini

patriota e scrittore (1806 - 1842). La strada fu realizzata tra i campi coltivati poco dopo il 1865, comprendendo anche via Corcos fino al 1873.

Via Nino Bixio

Bixio per un certo periodo soggiornò a Montenero, frazione di Livorno. La strada ebbe questo nome nel 1934.

Viale Giovanni Boccaccio

in origine si chiamava strada Suburbana e poi via di Circonvallazione. Nel 1927 fu chiamata via Fabbricotti e nel 1950 ebbe il nome attuale.

Boccale

località costiera a sud della città nei pressi del cimitero di Antignano, dove si trova una torre costruita prima del 1595 per la sorveglianza e la difesa costiera contro i pirati barbareschi. Nella seconda metà  del XIX secolo la torre fu incorporata in una villa. Il nome deriva dalla bocca del fosso sottostante che fu adattata a piccola cala per l'ancoraggio di alcune imbarcazioni della guarnigione della torre. La località si chiama anche Maroccone (o Marroccone o Marrocone) fin dal 1600.

Via Luigi Boccherini

ha questo nome dal 1970, anno in cui fu realizzata.

Via Ermenegildo Bois

scultore (Livorno, 1863 - 1933). La strada fu realizzata nel 1957 e ebbe questo nome nel 1960.

Via Bonaini

dedicata allo storico Francesco Bonaini (1806 - 1874). Dal 1836 al 1874 si chiamerà via della Pietà, in riferimento alla adiacente chiesa di Santa Maria del Soccorso.

Via Diomede Bonamici

bibliofilo e medico (1823 - 1912), direttore del lazzaretto dei malati di colera nel 1853. La strada ebbe questo nome il 3 novembre 1934, anno in cui fu realizzata.

Via Arnaldo Bonaventura

musicologo (1862 - 1952).

Viale Giovan Cosimo Bonomo

medico e naturalista (1665 - 1696). La strada ebbe questo nome nel 1941, in precedenza fece parte di via di Coteto.

Via Borra

la strada ebbe questo nome prima del 1736, in onore del marchese Marco Alessandro Del Borro che fu governatore di Livorno dal 1678 alla sua morte nel 1701. La strada si chiamerà anche via Del Borro e via dell'Isolotto Primo e dal 1629 al 1676 qui fu la porta dei Navicelli, in prossimità del Ponte di Marmo.

Piazza Odoardo Borrani

pittore (Pisa, 1834 - Firenze, 1905).

Via Bernardetto Borromei

medico e primo gonfaloniere della città (19 marzo 1606). La strada ebbe questo nome il 2 maggio 1911, in precedenza fece parte di via del Platano.

Via Giosuè Borsi

scrittore e combattente (1888 - 1915), caduto durante la prima guerra mondiale. La strada ebbe questo nome nel 1927, in precedenza si chiamava via del Papanti (da prima del 1846) e poi via delle Ville.

Via del Bosco

ha questo nome dal 1860 e si riferisce al bosco dei frati Cappuccini, donato loro dal granduca Ferdinando I de' Medici nel 1587 e aperto al pubblico per molti anni. Prima del 1846 anche l'attuale via Cecconi si chiamava via del Bosco.

Via Luigi Bosi

architetto (Firenze, 1809 - Livorno, 1890). La strada ebbe questo nome il 3 ottobre 1927, in precedenza fece parte di via Cosimo Del Fante.

Via Sandro Botticelli

Via Bottini dell'Olio

prende nome dal deposito dell'olio contenuto in piccole cisterne quadrangolari, costruito da Cosimo III de' Medici nel 1705. La strada fiancheggia il deposito e inizialmente si chiamava Scali del Luogo Pio, poi dal 1784 circa Scali dei Bottini dell'Olio perché correva lungo il fosso antistante il deposito. Nel 1898 il fosso fu interrato e la strada assunse il nome attuale. Fu anche il nome del primo tratto degli scali del Luogo Pio (quello verso il forte San Pietro), il secondo (quello verso la chiesa di Crocetta) si chiamerà Scali della Casa Pia.

Via Roberto Bracco

giornalista e poeta (1862 - 1943). La strada ebbe questo nome nel 1962, centenario della nascita.

Via Brigata Garibaldi

la strada ebbe questo nome nel 1949, anno in cui fu realizzata, e allungata nel 1962.

Piazza Benedetto Brin

dal 1903 al 1948 si chiamò con questo nome anche l'attuale piazza Giuseppe Emanuele Modigliani.

Via Benedetto Brin

si chiama così dal 22 luglio 1889 in onore del promotore dell'Accademia Navale.

Via Giordano Bruno

la strada ha questo nome dal 1949, anno in cui fu realizzata. Il nome di Giordano Bruno fu dato anche all'attuale via della Madonna dal 1901 al 1925 e all'attuale piazza dei Domenicani dal 1888 al 1938.

Buffone

toponimo attestato a Montenero fin dal 1626, riferito ai terreni di proprietà del commerciante Antonio Buffone, dove venne edificata una villa con lo stesso nome e che inizialmente appartenne ai Medici. Si trova sul lato mare di via di Montenero, nei pressi di Piazza delle Carrozze.

Via Buia

la strada esiste con questo nome da prima del 1784 e si chiama così perché era priva di illuminazione; in precedenza si chiamava via Dietro il Palazzo dei Franceschi.

Via Filippo Buonarroti

patriota (Pisa, 1761 - Parigi, 1837). La strada ebbe questo nome nel 1953, anno in cui fu realizzata.

Via Buontalenti

la strada ha questo nome dal 1866, in precedenza si chiamava via San Cosimo. Il nome ricorda l'architetto Bernardo Buontalenti che nella seconda metà del XVI secolo diresse i lavori di ampliamento del porto, delle mura e delle fortificazioni di Livorno. Il tratto fra via della Misericordia e via Del Fante si chiamava via dello Sdrucciolo, sdrucciolo San Cosimo e sdrucciolo del Forte San Cosimo perché qui esisteva una rampa che dava accesso al Bastione San Cosimo.

Via Bruno Buozzi

sindacalista e deputato (1883 - 1944), ucciso a Roma dai tedeschi durante la seconda guerra mondiale.

Via Ferruccio Busoni

musicista (1866 - 1924). La strada ebbe questo nome nel 1960.

Via Luciano Bussotti

E' il nome assunto negli ultimi anni dal tratto est di via Luzzatti.

Via Giorgio Byron

Byron soggiornò a Montenero nella villa Dupouy nell'estate 1822 dove si incontrò con Shelley fino alla morte di questi in mare. All'epoca la villa apparteneva al commerciante inglese Francesco Germy che la lasciò per testamento il 4 giugno 1781 alla nazione inglese di Livorno. Il 13 agosto 1784 fu venduta al commerciante livornese G. N. Bertolli. La strada ebbe questo nome nel 1900, in precedenza si chiamava via Terrazzini e prima ancora via traversa delle Case Nuove.

 
 

IL QUINTOMORO
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