La
Parola al Maestro
NUOVO RINASCIMENTO - ULISSE
4 Opere sulla Divina Commedia – Canto XXV –INFERNO
L’ultimo viaggio di Ulisse e i suoi compagni.
Da quanto tempo l'arte parla il linguaggio del disagio?
Non il disagio sociale, ma quello intimo, personale ed
egoistico che va per somma ad aggiungersi ed amplificare
il disagio collettivo. Salvo isolate eccezioni, il disorientamento,
la perdita di valori umani, l'assenza di temi etici e
la superficialità derivate dalla sommarietà
hanno dato valore unicamente al dato soggettivo. La nostra
storia personale diventa l'unica Storia, scollegandosi
dalla Storia di tutti, privandoci del fermento dei grandi
temi collettivi.
La figura dell'artista è ormai paragonabile ad
un "agent provocateur" proiettato alla produzione di atti
vandalici troppo spesso scambiati per originalità.
La rinascita, necessaria quanto impellente, richiede una
gestazione in utero che getti le basi per un esame di
coscienza, severo e critico, della riconnessione dell'artista
a tutte le altre cellule della specie umana.
Quattro
Opere sulla Divina Commedia
- Canto XXV
INFERNO
L’ultimo viaggio
di Ulisse e i suoi compagni.
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Un
corpo dove le cellule lavorano per proprio conto
impazzendo, è un corpo malato di cancro,
e se dobbiamo ascoltare Hamer, anche la malattia
ha la sua funzione. Ma di cancro, se non affiora
la consapevolezza, si muore. E' tempo.
E' tempo che l'ego esacerbato e infantile lasci
il passo a una rinnovata sensibilità: l'artista
del passato era filosofo, pensatore, interessato
al mistero della vita. La velocità forsennata
e innaturale impedisce di pensare e meditare,
ma l'artista deve riprendersi questo tempo e rivendicare
nuovamente il suo ruolo di tramite e interprete
delle leggi universali dell'Armonia. E' tempo
di trans/gredire davvero e passare oltre, tornando
alle idee oltre le parole impazzite, idee che
possano entrare integre e potenti nell'anima di
chiunque.
E' tempo del lavoro onesto, del servire e dell'accettare
gli obblighi che questo comporta: la riscoperta
della manualità, della tecnica e del lavoro
senza scorciatoie, lo studio delle regole universali
della composizione, la progettualità, ma
soprattutto la ricerca del grande Tema nascosto
dentro ognuno di noi. Le domande sono sempre quelle
di tremila anni fa. Chi siamo, da dove veniamo,
dove andiamo.
Rinascere vuol dire ricominciare a porsele di nuovo,
e ripartire, come Ulysses, verso un nuovo orizzonte.
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Cenni Biografici: Nato a Fiume Italiana vive e
lavora a Livorno. E' stato titolare della cattedra
di Disegno e Storia dell'Arte al Liceo Scientifico
F. Enriques di Livorno. E' presente nella "Storia
dell'Arte Italiana del 900" (Giorgio Di Genova - Generazione
anni Trenta. Ed. Bora. Bologna).
Mario De Micheli, storico e critico dell'Arte Italiana,
e Nicola Micieli hanno curato la sua Monografia.
Dal 1963 al 1965 restaura gli affreschi di Piero della
Francesca ad Arezzo, di Paolo Veronese a Venezia,
del Bronzino a Pesaro.
Nel 1985 è invitato a Parigi presso l'Espace
de Union des Banques; per una Rassegna di pittori
toscani.
Nel 1986 tiene una sua Personale a Parigi presso il
Palazzo dell'Unesco.
Nel 1988 tiene una sua Personale (Il vaso di Pandora)
a Ferrara presso il Palazzo dei Diamanti; collabora
con il coreografo Micha van Hoecke in perfomances
pittoriche al Ravenna Festival.
Nel 1995 è invitato da Cristina Muti, Presidente
del Ravenna Festival, a tenere una personale alla
Sala Italia in Ravenna.
Nel 2003 esegue il trittico "Respiro Divino"; esposto
nel Duomo di Livorno e nella Cattedrale di Verona.
Nel 2005 Personale al Museo d'Arte contemporanea di
Ortona.
Per maggiori approfondimenti visitare il sito: www.francosumberaz.com
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