Si
chiamava Ada, anche se per tutti era la
"Bestia", denominazione di origine
controllata e chiaramente livornese. Per
chi non la riconoscesse come la Bestia,
era la volta del suo secondo soprannome:
la "Scimmia", sempre scritto in
rispettoso maiuscolo. Ada, conosciutissima
nel rione di Borgo, abitava in via san Carlo,
lato b.go Cappuccini...
Una donna piuttosto bassa di statura, tarchiata
e non perché fosse grassa, teneva
un fisico tutto muscoli degno di un lottatore
e gli uomini dell'epoca... lo sapevano bene.
Lei non aveva bisogno di tanto denaro, neanche
per mangiare e bere. Alimentari e vinai
dell'epoca, metà del '900, venivano
spesso visitati dalla Bestia che, con fare
deciso, vedeva accontentate le sue richieste
senza scucire un soldo visto che altrimenti,
per fermare le sue intemperanze, non sarebbero
bastati tre uomini. Ada viveva assieme alla
madre, il padre e i suoi tre figli, in una
stanza al piano terra. Non è che
tenesse troppo alla casa, né tantomeno
all'igiene personale o a quella della prole,
anzi. Il suo arrivo veniva annunciato dall'avvicinarsi
del suo inconfondibile profumo.
L'episodio più famoso fu quando Togliatti
venne a Livorno nel 1950 per un comizio
al Teatro Goldoni. Mentre Togliatti stava
per fare ingresso nel teatro, Ada la Bestia,
con la sua estrema delicatezza, si fece
largo tra i presenti tutti intorno al politico
e, al grido di "Palmirino mio, Palmirino
mio", si impossessò di lui stringendolo
in una morsa quasi mortale, sfinendolo di
baci e abbracci.
Dopo qualche tempo ad Ada nacque un figlio
che chiaramente chiamò Palmiro mentre
per tutti era... Palmirino. Nessuno ha mai
avuto notizie del padre, anche se le malelingue
del tempo sparlavano sul... nonno. Di certo
per lui non fu un'infanzia serena. Presto
fu ricoverato a Volterra... poi non se ne
ebbe più notizia. |
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