Nella
nostra ricerca di livornesità non potevamo non
incappare in uno dei più noti poeti vernacolari.
Ovvero Cangillo, al secolo (la fine Ottocento) Dino
Targioni Tozzetti, bibliotecario alla Labronica, da
non confondersi con il celebre omonimo Giovanni, scrittore
e librettista di Cavalleria Rusticana e di altre opere
di Pietro Mascagni. Ecco dunque uno dei tanti sonetti
contenuti nella raccolta Cor pepe e cor sale
la cui lettura è sconsigliata ad un pubblico
di età inferiore ai
? Boh, con quel che
si vede e si sente in Tv non sappiamo dire quali sono
i limiti possibili. Probabilmente questi sonetti vecchi
di un secolo fanno sorridere anche alle elementari.
Essendo parte di Livorno, li proporremo un po
alla volta, iniziando da questo che è uno dei
più casti e puri (ehm). Targioni Tozzetti lha
composto allindomani di leggi che tentavano di
bloccare il fenomeno delle case di tolleranza
ed anche di eliminari i pubblici orinatoi. E uno
dei più noti, decantati molte volte negli spettacoli
vernacolari. .
La
moralità a Livolno
La
città di Livolno, aro mio
doventa da levaccisi r cappello
E
credimi n sur serio
io nun lo dio pelchè son livornese,
un è pel quello
Presempio,
di tappare n buggerio di pisciatoi,
tè palso poo bello?
E
poi vellartra legge, polco D
,
di proibì che la donna sia budello?
-
Ma te ne vai, son leggi da pucini
Che nventan quando un sanno osa fare
Ma
allora te n capisci a quali fini
-
Ti heti, osa vieni a ragionare,
ti tappa e pisciatoi, hiude e asini
D
ane, or cazzo n dove deve andare?
La legge sur divolzio
Lartra
sera ar Caffé cera n signore,
che arragionà pareva n avvoato,
e diceva chè propio un disonore
che r divolzio in Italia un sia approvato.
Defatti
se la legge n sullamore,
ti fa essere scapolo e ammogliato;
per mezzo der divolzio in un par dore
se siei becco, ti siei riabilitato!
Er
divolzio te credi sia naffare,
da combinassi come fusse gnente?
Leggi r prugramma, e vienne a ragionare!
Figurati,
lho letto lartra sera,
per godessi r divolzio veramente,
bisogna esse mpotenti, o andà
n galera!