Paolo
Virzì, nato a Livorno il 4 marzo 1964)
è regista, sceneggiatore e produttore cinematografico
italiano. È uno tra i principali eredi
ed innovatori della tradizione della commedia
all'italiana.
1995
David di Donatello
al miglior regista esordiente
..................................................
1996 David di Donatello
al
miglior film
..................................................
2010 David di Donatello
alla
migliore sceneggiatura
Filmografia -
La bella vita 1994
- Ferie d'agosto 1995
- Ovosodo 1997
- Baci e abbracci 1999
- My Name Is Tanino 2002
- Caterina va in città 2003
- N (Io e Napoleone) 2006
- Tutta la vita davanti 2008
- L'uomo che aveva picchiato
- la testa
(documentario) 2009
- La prima cosa bella 2010
- Tutti i santi giorni 2012
- (in lavorazione)
Biografia Dopo
aver trascorso l'infanzia a Torino, cresce nel
quartiere popolare livornese delle Sorgenti, coltivando
sin da piccolo la passione per la letteratura.
Tra gli scrittori più amati Mark Twain
e Charles Dickens, padri di quel romanzo di formazione
che servirà da modello per le sue future
sceneggiature.
Durante l'adolescenza recita, dirige e scrive
testi teatrali in un paio di filodrammatiche livornesi.
In seguito stringe un sodalizio artistico con
l'ex compagno di liceo Francesco Bruni, che diventerà
negli anni successivi il suo cosceneggiatore di
fiducia. Frequenta per qualche tempo Lettere e
Filosofia all'Università di Pisa e gira
alcuni lungometraggi e cortometraggi. Quindi lascia
Livorno per Roma: "va in città",
come vent'anni dopo farà la bambina protagonista
di Caterina va in città.
Nella capitale frequenta il corso di sceneggiatura
del Centro sperimentale di cinematografia, dove
si diploma nel 1987. Tra i suoi insegnanti ci
sono Gianni Amelio e Furio Scarpelli. L'incontro
con quest'ultimo sarà decisivo: Scarpelli
diventa infatti il suo maestro e la sua guida.
Con lui collabora alla sceneggiatura di Tempo
di uccidere (1989) di Giuliano Montaldo, tratto
dal romanzo di Ennio Flaiano. Tra la fine degli
anni ottanta e i primi anni novanta, Virzì
dà il proprio contributo alle sceneggiature
di Turné (1990) di Gabriele Salvatores,
Condominio (1991) di Felice Farina e Centro storico
(1992) di Roberto Giannarelli. Lavora con lo scrittore
napoletano Raffaele La Capria ad un film-tv diretto
da Alberto Negrin, adattamento di Una questione
privata di Beppe Fenoglio.
Carriera Virzì
debutta alla regia nel 1994 con La bella vita.
Originariamente intitolato Dimenticare Piombino,
dal nome della città toscana dove la vicenda
è ambientata, il film è interpretato
da Sabrina Ferilli e Massimo Ghini. L'opera prima
del regista si rifà a Romanzo popolare
di Mario Monicelli, un classico della commedia
all'italiana non a caso scritto dalla coppia Age
e Scarpelli. È la storia di un triangolo
sentimentale di ambientazione popolare, sullo
sfondo dell'irreversibile crisi d'identità
della classe operaia.
Presentato con successo nel 1994 alla Mostra del
cinema di Venezia, il film viene premiato con
il Ciak d'oro, Il Nastro d'Argento e il David
di Donatello nella categoria "Migliore Regista
Esordiente". Con questo debutto Virzì
mette già in mostra il suo talento nel
dirigere gli attori.
Nel
successivo Ferie d'agosto (1995), interpretato
da un cast di rilievo (Silvio Orlando, Laura Morante,
Ennio Fantastichini, Sabrina Ferilli, Piero Natoli),
l'isola di Ventotene è il teatro del conflitto
tra due famiglie italiane in vacanza. In questa
commedia Virzì riflette sulla rivoluzione
politica italiana dopo l'avvento del sistema maggioritario,
la discesa in campo di Silvio Berlusconi e la
conseguente trasformazione di un paese chiamato
a schierarsi su due fronti politici contrapposti.
Ferie d'agosto vince il David di Donatello come
miglior film dell'anno.
Il
seguente Ovosodo (1997), dal nome
di un quartiere di Livorno, è interpretato
da Edoardo Gabbriellini, uno dei volti nuovi
del cinema italiano scoperti dal regista.
La storia, nonostante la forte connotazione
a livello locale, ha uno straordinario successo
e riesce a conquistare critica e pubblico:
la giuria del Festival di Venezia, presieduta
dalla neo-zelandese Jane Campion, consegna
al regista il Gran premio della giuria.
Nel 1999 dirige Baci e abbracci, una miscela
di favola, commedia sociale e racconto natalizio
alla Dickens. Ma il riferimento più
evidente è L'ispettore generale di
Gogol, che aveva già ispirato Anni
ruggenti di Luigi Zampa. È la storia
corale di un gruppo di ex operai intenzionati
ad aprire un allevamento di struzzi nella
Val di Cecina, attraverso
cui Virzì ritrae ancora una volta l'Italia
di provincia sedotta dalla modernità. Nella
parte del leader del gruppo Snaporaz compare il
fratello Carlo Virzì, musicista di alcuni
suoi film e regista de L'estate del mio primo
bacio, scritto e sceneggiato da Paolo.
I dissesti finanziari di Vittorio Cecchi Gori,
produttore e distributore dei primi film del regista,
bloccano le riprese di My name is Tanino (2002).
Girato tra Sicilia, Canada e Stati Uniti, il film
ha una lavorazione difficile: la sceneggiatura,
firmata dal regista, Bruni e lo scrittore Francesco
Piccolo, viene più volte riscritta durante
le riprese per far fronte alla mancanza di finanziamenti.
Il protagonista è di nuovo un esordiente,
il siciliano Corrado Fortuna, che interpreta un
ragazzo in fuga dalla sua Sicilia per inseguire
il sogno americano.
Il successivo Caterina va in città (2003)
è dedicato alla Roma amata e odiata, con
le sue scoperte entusiasmanti e le sue delusioni
cocenti. La piccola e goffa Caterina è
interpretata dall'esordiente assoluta Alice Teghil,
nel ruolo della sprovveduta provinciale che osserva
il mondo con candore e spaesamento. Nel film la
piccola protagonista viene catapultata dalla tranquilla
Montalto di Castro alla labirintica Roma per volontà
del padre, l'esperto Sergio Castellitto nella
parte di un frustrato intellettuale di provincia.
Margherita Buy vince il David di Donatello e il
Nastro d'argento 2004 come miglior attrice non
protagonista, mentre Alice Teghil si aggiudica
il premio "Guglielmo Biraghi".
N (Io e Napoleone) (2006), adattamento del romanzo
di Ernesto Ferrero N, è una tentata sintesi
di commedia all'italiana, film storico e cinema
in costume. Virzì riflette sul rapporto
tra l'intellettuale e il potere, e arricchisce
la trama ottocentesca con riferimenti all'attualità:
il parallelismo tra la figura di Napoleone e quella
di Berlusconi è delle volte esplicito.
Il cast è internazionale: oltre al protagonista
Elio Germano, da segnalare Monica Bellucci e Daniel
Auteuil.
Con il corale Tutta la vita davanti (2008) Virzì
realizza uno dei suoi film più amari. In
questa commedia grottesca dai toni apocalittici
sul mondo del lavoro, la vera protagonista della
vicenda ambientata in un call center è
la precarietà: lavorativa, sentimentale
ed esistenziale. Nel cast compaiono Isabella Ragonese
nella parte della protagonista decisa e combattiva,
Sabrina Ferilli in un ruolo per lei insolito,
e Micaela Ramazzotti. Il film ha ricevuto numerosi
riconoscimenti, tra i quali: il Nastro d'Argento
e il Globo d'oro come miglior film, il Ciak d'Oro
come miglior film e miglior regia, oltre ai premi
conferiti alle interpreti Sabrina Ferilli (Ciak
d'Oro, Nastro d'Argento, Globo d'oro), Isabella
Ragonese (Premio Biraghi come rivelazione dell'anno)
e Micaela Ramazzotti (Premio Kinéo come
miglior attrice non protagonista).
Nell'ottobre del 2008 il "Festival di Annecy,
Cinema Italien" consegna a Virzì il
Premio Sergio Leone, riconoscimento all'intera
sua opera. Nell'agosto dello stesso anno il regista
torna con la sua troupe a Livorno per le riprese
di L'uomo che aveva picchiato la testa, un film
documentario sul cantautore Bobo Rondelli. Il
film viene prodotto dalla Motorino Amaranto, casa
di produzione fondata nel 2001 dallo stesso Virzì.
Sempre
con la Motorino Amaranto gira nel 2009 a
Livorno La prima cosa bella, uscito
nelle sale il 15 gennaio 2010. Gli interpreti
sono Micaela Ramazzotti, Valerio Mastandrea,
Claudia Pandolfi, Stefania Sandrelli e Marco
Messeri. Il film racconta le vicende della
famiglia Michelucci dagli anni Settanta
ai giorni nostri: protagonista è
la bellissima Anna, madre esuberante che
finisce per rovinare la vita ai propri figli,
Bruno e Valeria. Bruno, dopo aver abbandonato
Livorno per fuggire dalla madre, torna nella
sua città natale per starle vicino
negli ultimi giorni della sua vita. Il film
ha ricevuto diciotto candidature al David
di Donatello, ottenendo tre riconoscimenti:
per la miglior sceneggiatura, firmata dallo
stesso Virzì con Francesco Bruni
e Francesco Piccolo, per la miglior attrice
protagonista
(Micaela Ramazzotti) e il miglior attore protagonista
(Valerio Mastandrea).
Nel Luglio 2010 a Taormina riceve il Nastro d'Argento,
premio assegnato dalla stampa cinematografica,
come regista del miglior film dell'anno. A La
prima cosa bella vanno anche i nastri per la miglior
attrice protagonista (Micaela Ramazzotti e Stefania
Sandrelli per il ruolo di Anna), per la migliore
sceneggiatura (Francesco Bruni, Francesco Piccolo
e lo stesso Virzì) e per i migliori costumi
(Gabriella Pescucci).
Il 17 gennaio 2009 Paolo Virzì si è
sposato con l'attrice Micaela Ramazzotti, dalla
quale il primo marzo 2010 ha avuto il suo secondogenito.
Da aprile 2010 tiene un blog fotografico su Il
Post.