Monete coniate Alessandro Manetti
Barriera Maremmana
Porta
San Marco
Dogana d'acqua
1868:
Forte del Molo
Molo
Cosimo, Andana degli Anelli
e Forte San Bernardo
Stazione
marittima
Darsena
nuova
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Terza cinta muraria
Ferdinando
III°
Nel
1824 muore Ferdinando III° e sale al trono Leopoldo
II° di Lorena.
Nel 1835 la popolazione stabile della città
sale a 76.258 unità per l'eccedenza delle
nascite sulle morti. Si decide quindi l'ampliamento
e la costruzione di una nuova cinta muraria.
Il progetto, affidato ad Alessandro Manetti, prevede
che le nuove mura si sviluppino per circa 7 Km e
racchiudano un'area di 424 ettari. I lavori iniziano
nel 1835 e terminano nel 1837. La zona racchiusa
è dichiarata "franca" e comprende
quasi tutti i sobborghi e anche spazio per una futura
espansione.
Le mura partono dal Forte di San Pietro, arrivano
alla Dogana d'acqua, a levante, giungono alla Porta
di San Leopoldo, continuano poi fino a Coteto e,
piegando a ponente, proseguono fino al sobborgo
detto "il Fanale", dove è la Barriera
Maremmana, passando per quella che in seguito sarà
via Montebello fino ad arrivare a Porta a Mare,
dalla quale si esce per via del Passeggio.
Le porte sono, in ordine d'importanza: Porta della
Dogana d'Acqua, Porta San Marco, Porta San Leopoldo,
Porta a Mare, la Maremmana e la Fiorentina, presso
la quale è innalzato un obelisco in pietra.
IL Bettarini imposta la nuova città: demolisce
le antiche mura, raddrizza il Fosso Reale, prevede
i collegamenti fra città vecchia e nuova
indicando quali ponti devono scavalcare il fosso
Reale, traccia nuove vie e nuovi isolati, idea il
"Voltone" che deve porre in comunicazione
la via Grande con la passeggiata dei Condotti.
Progetti
portuali
Entro
l'area portuale racchiusa dalle nuove mura fioriscono
industrie che portano un incremento al commercio;
il porto, però, nonostante l'ampliamento
di Cosimo II° de Medici, non ha più la
capacità di accogliere le numerosi navi mercantili
che necessitano di fondali sempre maggiori.
Dalle 1600 navi arrivate a Livorno nel 1795 si è
passati alle 7296 del 1848, bastimenti mercantili
delle più svariate nazionalità, dai
maltesi ai gerosolimitani, dagli ottomani, ai ragusei,
ai sardi, che trasportano grano, orzo, segale, fave,
baccalà, aringhe, salmoni, stoccafissi, salacche,
sale.
Il porto è scomodo e pericoloso, la bocca
è grande solo in apparenza, lo specchio d'acqua
è utilizzabile in parte, si configura come
un porto canale senza averne i vantaggi (assenza
di risacca, minor ventosità) rendendo lunghe
e dispendiose le operazioni commerciali. Diventa
necessario un ulteriore ampliamento. Vengono presentati
sei progetti importanti ed è accettato quello
del Poirel.
Dighe
La
diga curvilinea è la prima opera del progetto
Poirel, la sua costruzione ha inizio il primo agosto
1853 e si conclude nel 1858. È una grandiosa
diga ad arco che si sviluppa per una lunghezza di
1000.
La diga rettilinea racchiude finalmente lo specchio
d'acqua del veccho Porto Mediceo, fino a questo
momento del tutto aperto a nord ovest. Lunga 550
metri, in direzione di libeccio forma con il Molo
Cosimo un'apertura di accesso di 125 metri. Verrà
allargata e completata nel 1878.
Stazione
marittima
Sentendo
la necessità di un rapido collegamento ferroviario
del porto, si decide la costruzione della stazione
marittima, alla quale si fanno giungere i binari
prolungati dalla stazione San Marco già esistente.
Dietro la chiesa di Crocetta si lascia aperta una
darsena rettangolare collegata con il Fosso di Venezia,
sui cui lati si creano vasti piazzali, due magazzini
per il ricovero delle merci e la stazione stessa.
Darsena
Nuova
Il
27 aprile 1859 Leopoldo II° di Lorena va in
esilio. Dal 1864 al 1866 vengono costruiti, dall'ormai
governo italiano, l'attuale Darsena Nuova, il canale
di comunicazione di questa con il porto Mediceo
e il bacino di carenaggio, prolungato poi nel 1888-89
e successivamente nel 1930-31.
Sporgente
Punto Franco e Bacino Firenze
Nel
1878 si ha un deciso miglioramento con la costruzione,
a cura e a spese del Municipio di Livorno, su terreno
sottratto allo specchio d'acqua del porto mediante
colmata, dello Sporgente Punto Franco. Con questo
nuovo lavoro, e con l'allargamento della diga a
nord-ovest del porto fino a farne una banchina,
si ottiene la nuova darsena del dock o Mandraccio
(ora Bacino Firenze) a lato del porto Mediceo. Purtroppo
in questa occasione si isola dal porto Mediceo la
Fortezza Vecchia e si comincia a circondarla di
magazzini.
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