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"Parcheggiò
alla curva del Cantiere, alzando gli occhi sullimponente
gru dello Scalo Morosini immobile nella notte. Cera
anche lui, ricordò, allinaugurazione. Quanti
anni prima? Con sua moglie si tenevano per mano, emozionati,
mentre lorchestra intonava lInno al Sole
di Mascagni. Sembrava linizio di una nuova era
per la città, per loro due. Poi la musica si
era spenta, il Cantiere era fallito, lamore svaporato
come acqua di mare rimasta fra gli scogli." (P.P.)
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"Imbruniva,
la città si animava del ritorno a casa domenicale
di quelli che non cenavano sui bagni. Coppie in motorino
sfrecciavano contro mano, in ciabatte, senza casco,
con l’ombrellone che sporgeva mezzo metro all’infuori
e lo scooter sovraccarico di zaini, rotoli di gommapiuma
e ghiacciaie. Nell’aria c’era quell’odore
inconfondibile di umidità che da sempre associava
al mare e all’estate." |
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"Una
risacca sommessa gli bagnò le caviglie, nell’oscurità
riuscì a scorgere il profilo degli scogli, le
luci in rada e il faro che lampeggiava ogni tre secondi
per tre volte di seguito, e poi ogni nove secondi. Ogni
faro ha la sua voce. S’era innescato il ciclo
dell’inversione termica e il vento di terra ripuliva
il mare. La salsedine si attaccava alla pelle, l’odore
umido di alghe e molluschi riempiva le narici." |
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"Attraversò
la strada e sedette su una panchina sotto le piante
del viale Italia, ansimando per il caldo. L’andirivieni
da e per il mare gli fece pensare d’essere l’unico
a lavorare quel giorno. L’aria pesante sapeva
di scappamento di motorini, di alghe marce e di frittura
di pesce. Si guardò intorno, osservando lo scempio
delle baracchine e delle palme da datteri, alla cui
vista ancora non si era abituato. Il viale Italia come
la Promenade des anglais, aveva sentenziato il Tirreno.
Chi aveva deciso che le vecchie tamerici non andavano
più bene?" |
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