Patrizia, innanzi tutto che cosa s'intende per
esperienza virtuale?
Oggigiorno la rete offre possibilità sconosciute
fino a pochi anni fa, tutte le partite si giocano
sui tweet, sugli status di Facebook e sulle realtà
"virtuali", ma sono convinta che la parola
virtuale, intesa come realtà simulata, cioè
esistente solo in una rete di computer, sia ormai
superata. Virtuale e reale non si distinguono più,
amicizie nate in rete, come quella fra me e Ida, si
consolidano anche nella vita. Il KLit, festival dei
blog letterari, dove si sono incontrati fisicamente
blogger da tutta Italia che fino a pochi giorni prima
si scambiavano opinioni solo via web, ne è
un esempio, come ne è un esempio la stessa
Livorno Magazine. Al giorno d'oggi anche per creare
una rivista, ognuno può lavorare da casa propria,
comodamente nel suo studio, e le riunioni di redazione
si fanno on line.
Parliamo dunque del Laboratorio di Narrativa.
Sì, dopo una lunga pausa, dovuta a gravi problemi
familiari, prima di Ida e poi miei, da settembre ha
ripreso a pieno regime l'attività del Laboratorio
che, proprio in questi giorni, compie due anni.
Puoi dirci com'è nata l'idea?
Per capire che cos'è Laboratorio
di Narrativa - Ida ed io lo chiamiamo affettuosamente
Lab - dobbiamo fare un passo indietro. Due anni fa,
una mattina di ottobre vicina al ponte dei morti,
stanca di inviare i miei racconti a destra e a manca
senza più saperne nulla, decisi di offrire
a coloro che scrivono - si badi bene, non ho usato
il termine scrittore - una cosa che, forse, ormai
non s'usa più: il rispetto. Lanciai quasi per
gioco una sfida dal mio status di FB:
"Mandatemi i vostri racconti,
li leggerò comunque, che siano belli o brutti,
e vi dirò che ne penso".
Aprii un gruppo chiamato Laboratorio di narrativa
e chiesi la collaborazione di Ida Verrei, amica scrittrice
di talento, sulla cui serietà, competenza,
sobrietà e cultura sapevo di poter contare.
Con sorpresa, nel giro di un'ora erano già
arrivati i primi racconti e Ida ed io ci mettemmo
subito al lavoro sui testi.
In seguito, visto il successo dell'iniziativa oltre
ogni nostra previsione, aprimmo pure la Pagina Laboratorio
di Narrativa dove poter mostrare i racconti esaminati
e parlare anche di libri, di mondo editoriale, di
narrativa intesa sotto tutte le sue forme, dal racconto
al romanzo, dal classico al best seller, dal cinema
alla fiction, senza dimenticare qualche incursione
nella poesia, nella musica, nel teatro e nelle arti
figurative.
Come funziona, dunque, il Laboratorio di Narrativa?
Non appena ci giunge un testo, diamo immediata conferma
all'autore della ricezione e dell'inserimento in coda
di lettura. Sembra una cosa banale e invece è
importante. Ogni autore sa quanto sia sgradevole affidare
il proprio lavoro al nulla, senza più averne
notizia, chiedendosi che fine abbia fatto, se sia
stato letto, cestinato, archiviato, rubato.
Nei primi tempi l'attesa era più breve ma oggi,
visto il numero di racconti che riceviamo, siamo costrette
a far aspettare di più gli autori, però
diamo sempre una risposta a tutti. Per ovviare all'inconveniente,
potremmo allargare il parco dei lettori (conosciamo
alcune persone la cui collaborazione sarebbe davvero
preziosa) ma, siccome quello che ci piace di più
e che dà buoni risultati, è proprio
il pacifico e prolifico lavoro a due teste e quattro
mani, i nostri autori ci scuseranno.
I racconti vengono esaminati in rigoroso ordine di
arrivo, senza favoritismi per nessuno. Se, però,
un autore ci invia contemporaneamente più di
un brano, lo alterniamo con altri, per dare spazio
a tutti. Ogni testo viene letto almeno due volte da
entrambe. La lettura è attenta, parola per
parola. Stiliamo poi giudizi separati e ogni volta
mi stupisco di come non ci accavalliamo mai, di come
ognuna sappia cogliere aspetti diversi. I due giudizi
vengono poi fusi in uno solo. Inviamo sempre e comunque
all'autore una scheda privata con il nostro commento
e, spesso, anche alcuni suggerimenti che preferiamo
non condividere con tutti.
A questo punto, se il racconto è di qualche
interesse, viene editato, corretto per eliminare i
refusi e pubblicato nella Pagina e sul blog Laboratorio
di Narrativa arlara.blog, corredato dalla nostra recensione.
In questi anni siamo state indulgenti e abbiamo scartato
pochissimi testi, davvero improponibili. Non abbiamo
mai gridato al talento ma non abbiamo nemmeno mai
stroncato nessuno, neppure gli autori non pubblicati.
Crediamo che non sia nostro compito e che il giudizio
resterebbe comunque soggettivo. Cerchiamo piuttosto
di analizzare la struttura del testo, metterne in
evidenza le scelte stilistiche e contenutistiche.
"Ogni autore", ci piace ripetere, "ha
il suo mondo da raccontare il suo modo per farlo".
Ci basiamo, tuttavia, solo sul testo, non chiediamo
bibliografie dell'autore, curriculum, età o
professione. Non chiediamo neppure il nome, se l'autore
non desidera fornircelo. Ci interessa solo la parola
scritta e non pretendiamo inediti assoluti.
Ida, a due anni di distanza che bilancio puoi farci
dell'esperienza?
Positivo, certo: più di cento racconti letti,
riletti, studiati, commentati. Sempre facendo ricorso
alle nostre esperienze, alle competenze maturate,
cercando di mantenere la maggiore obiettività
possibile, ma anche, è ovvio, lasciando pure
che prevalesse, talvolta, il nostro gusto personale.
Quali sono stati i generi e le tematiche che vi
siete trovate ad affrontare?
Diversi sono i generi in cui ci siamo imbattute: storie
d'amore, di sesso, d'amicizia, di vita vissuta; fantasy,
narrazioni surreali o fiabesche. Se dovessimo fare
una statistica, potremmo dire che prevalgono i racconti
che hanno come tema: solitudine, angoscia, ansie esistenziali.
Il che fa comprendere il valore anche terapeutico
della scrittura, che diventa, così, non solo
passione da condividere, ma strumento sostitutivo
di comunicazione, richiesta d'attenzione, sommesso
singhiozzo di dolore. Né sono mancati racconti
divertenti, pieni di spirito, arguzia e autoironia.
Insomma, una varietà di contenuti che hanno
alleggerito e reso piacevole il nostro lavoro.
Intervengo per dire che i maschi prediligono sempre
il sesso mentre le donne, come c'è da aspettarsi,
sono più sognatrici. Ma ci sono dei cliché
cui si fa ricorso senza distinzione. Fra questi vanno
per la maggiore soprattutto farfalle e rose, chissà
perché.
E che mi dici degli stili, Ida?
Per gli stili il discorso non cambia: si passa dalla
scrittura accurata, elegante, con ritmi e strategie
narrative sapienti, proprie di quegli autori che sono
veri e propri scrittori con esperienze di romanzi
già pubblicati (cosa che ci ha gratificato),
a stili più naif, qualche volta con tentativi
di linguaggio moderno, giovanilistico, ma ancora tutto
da costruire. Spesso abbiamo avvertito più
attenzione ai contenuti che non alla forma. E in letteratura,
si sa, i due elementi devono coesistere.
Tu, Patrizia, a livello personale che bilancio
faresti dell'esperienza?
Come ha detto Ida, in due anni abbiamo letto e recensito
circa un centinaio di racconti. Alcuni scrittori ci
hanno visitato una sola volta, altri ci hanno inviato
più testi e sono diventati "nostri autori".
Ci teniamo a dire che tutto il lavoro è completamente
gratuito. Non abbiamo mai chiesto tasse di lettura
né mai lo faremo, ci accontentiamo di un "mi
piace" sulla Pagina, che, se non obbligatorio,
è molto gradito anche perché, senza
di esso, l'autore non può interagire con noi
e con gli altri iscritti. Siamo davvero felici quando
gli autori ci scrivono per commentare la nostra scheda,
dando così credito e valore a una fatica che,
seppur gratuita, non è per questo dovuta.
Nonostante in questo ultimo anno siano maturati per
me altri progetti, come la collaborazione a www.criticaletteraria.org
e l'ingresso nella redazione di www.livornomagazine.it,
tengo particolarmente al nostro "Lab" e,
finché ne avrò la possibilità
e finché gli autori ci onoreranno con il loro
appoggio costante, lo porterò avanti. Quindi,
anche per me, il bilancio è senz'altro positivo,
gratificante, e ringrazio tutti per la fiducia accordataci,
per la pazienza e per la serietà con cui hanno
accolto i nostri suggerimenti e persino le critiche.
Ida, vuoi dirci qualcosa per concludere?
Sì, ci auguriamo di essere state di qualche
utilità per i nostri autori, con i commenti,
le valutazioni e i consigli, sempre dati senza alcuna
presunzione, ma come pareri soggettivi dettati da
un pochino di esperienza e da tanta passione per la
buona scrittura. Noi ci sentiamo certamente arricchite
da questo nostro impegno nel Laboratorio: leggere,
commentare, valutare il lavoro degli altri e confrontarsi
con i diversi generi, aiuta l'autovalutazione, l'autocritica,
l'autocorrezione.
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