Storia
senza fine di un grande amore: la Musica
Dal 1940 ad oggi: il Quartetto Piattoli
di
Fabio Marcaccini
"Cappuccini e chiodi? Cacciucco e tombolate? Ribotta e vernacolo?
Sì, ma... ...e se... se ci fosse, metti caso, anche un'altra
Livorno?" Questo è un po' il motto di noi
di LivornoMagazine.it, sempre alla ricerca di Storia, Arte, Cultura
che riguardi la nostra città e i nostri concittadini. Ed
è così, che ormai dal 2007, andiamo a riscoprire
quanto di buono si muove intorno ai Quattro Mori e a Ferdinando
che capeggia sopra di loro.
"La Livorno che c'è" come la chiamiamo noi, cercando oltre
agli artisti di oggi e i più recenti nomi affermati, tutti
coloro che magari non hanno raggiunto ancora (e speriamo possa
accadere) le luci della ribalta, provando a riconoscere comunque
i giusti spazi che meritatamente competono loro.
Ed oltre alla "Livorno che c'è", fatta di un sottobosco
d'autori, pittori, musicisti e quant'altro, andiamo a ricercare,
nella memoria storica della gente, esperienze di vita della...
"Livorno che c'era", quella meno famosa, ma non per questo meno
importante.
La targa celebrativa sulla casa natale
di Luigi Piattoli, a Livorno, in piazza XI maggio
Lo storico quartetto Piattoli nel 1940
del Circolo Mandolinistico Giuseppe Verdi:
da destra a sinistra: Mario Casini, Mario Onorati,
Pietro Francolini, Valentino Poggi
E' il 1952: I documenti originali dell'epoca che riportano
il successo riscosso dall'Orchestra a Plettro
del Circolo Mandolinistico Giuseppe Verdi di Livorno,
nel Concorso Internazionale di Como
con il giudizio ufficiale della Giuria
1988: L'esordio del neo-nato Quartetto Piattoli bis
Ed
è grazie a questo cammino a ritroso, che oggi ci
troviamo insieme a Pierluigi Palandri - Piero per gli
amici - un livornese 86enne che ha da raccontarci un po'
di storia.
Piero
è un amante della Musica, da sempre, passione trasmessagli
dal padre Enrico, anch'egli musicante, fin da giovanissimo.
La vita professionale di Piero poi, è stata tutt'altro
che legata alla musica, ma questa passione lo ha da sempre
accompagnato.
Il nome di Piero Palandri, unito a quello degli amici
musicisti di sempre, si allaccia al più famoso
Maestro Luigi Piattoli, amico del grande Pietro Mascagni,
"valente autodidatta e popolare
musicista che trasfuse entusiasmo e volontà nella
organizzazione originale della orchestra a plettro da
lui diretta dando vita e successi memorabili al Circolo
Mandolinistico Giuseppe Verdi vanto della città
di Pietro Mascagni" così come sta
scritto sulla targa marmorea che i consoci e gli amici
dell'animatore, fecero porre il 21 dicembre del 1958 sulla
casa natale in piazza XI maggio.
La Banda del Cantiere
Ma
andiamo con ordine. "La
storia comincia molto tempo prima" - ci
racconta Palandri nel ricordo della sua maturazione artistica
iniziata come musicante della banda del Cantiere Orlando
a fine anni '30, inizio anni '40 quando all'epoca suonava
il clarinetto.
"In quel periodo ricordo che
presso la Goldonetta fu costituita anche l' 'Orchestra
a Plettro' fondata dal valente Maestro Soroga con la quale
ebbi il piacere di suonare. Qui partecipai come esecutore
insieme a mio padre Enrico, primo mandolino, riscuotendo
buoni risultati e apprezzamenti finché la Grande
Guerra, purtroppo, ne impedì la continuazione."
Col padre Enrico, Piero Palandri, cominciò a girare
l'Italia fino a scendere in scena il 2 aprile del 1952
al Teatro Sociale di Como con l'Orchestra del Circolo
Mandolinistico Giuseppe Verdi incamerando con questa uno
straordinario successo proprio insieme ai futuri compagni
di quartetto Aldo Conti, Attilio Fantolini. Qui seppero
mettersi in evidenza agli occhi dei già più
famosi Valentino Poggi e, soprattutto del Maestro Onorati,
sotto la cui sapiente guida, il futuro neo-quartetto Piattoli
saprà raccogliere, molti anni dopo, sempre più
consensi e successi sino a raggiungere i vertici dell'eccellenza
di esecuzione.
Il
5 e 6 aprile 1952, a Como, la Giuria del Concorso Internazionale
per Orchestre a Plettro riconobbe al Circolo Musicale
livornese diretto dal prestigioso Maestro Giulio Compare,
il primo premio quali vincitori del concorso, trampolino
di lancio che sanciva l'alto grado di formazione della
scuola labronica.
Milano - 1952: L'Orchestra vincitrice del Concorso Internazionale
di Como
Passano
gli anni, le capacità musicali migliorano sempre
di più e con loro si allargano anche le conoscenze
tra musicisti e musicanti, instaurandosi rapporti sempre
più forti.
Giovedì 7 luglio del 1988 una formazione tutta
livornese composta da Aldo Conti, primo mandolino, Piero
Palandri, secondo mandolino, Raffaele De Paola, mandola
tenore e presto sostituito da Mario Simonetti e Attilio
Fantolini, chitarra, decisero di ripercorrere le orme
del famoso Quartetto Piattoli degli anni '40 e '50 subentrando
al posto dei più famosi artisti dell'epoca Mario
Casini, Mario Onorati, Valentino Poggi e Pietro Francolini
che operavano nell'ambito della grande orchestra a plettro
del Circolo Giuseppe Verdi, fondato proprio dal musicista
livornese Luigi Piattoli nel 1904.
Un
ritaglio di giornale
riportante il successo
di Como e la conferma
della Musica labronica
Alle ore 21 di quell'ormai lontano giovedì,
al teatro San Marco, il nuovo gruppo recuperò
l'eredità di questa tradizione labronica
proponendo il repertorio del musicista scomparso.
Chiaramente l'esperienza era già tanta, indispensabile
per poter ricoprire quei ruoli. Ma il gruppo, da
subito, dimostrò di avere davvero tutte le
carte in regola. Ovunque si presentavano era un
successo! Nel repertorio era sovente poter ascoltare
Intermezzo della Cavalleria Rusticana di
Mascagni, La Serenata Araba di Frontini,
Fox della Luna di Ranzato, Silenzio Cantatore
di Lama per poi tornare a Mascagni con il Sogno
di Ratcliff. "Il Quartetto
si avvalse quindi della preziosa partecipazione
del soprano Laura Favini e del tenore Franco Castellani,
cantanti che andarono ad arricchire il nostro programma
musicale". La voce femminile si accompagnava
sulle note di Lehar in Romanza della Vilya
o su quelle di I'te vurria vasà di
Di Capua - Mazzucchi; o in duetto con il tenore
in Come di rose un cespo, sempre di Lehar.
Al tenore pezzi importanti come Tutta pe'mme
di Lama e Tu ca nun chiagne di E. De Curtis.
Il Quartetto Piattoli negli anni '90
da sinistra a destra:
Aldo Conti (mandolino), Pier Luigi Palandri (mandolino),
Attilio Fantolini (chitarra), Mario Simonetti (mandola),
Laura Favini (soprano) Franco Castellani (tenore)
Son
passati tanti anni da quei giorni. Oggi, il Gruppo Piattoli
composto sempre da 4 e a volte, addirittura, da 5 elementi
"quando si aggiunge l'amico Mauro",
continua a vivere, incontrandosi almeno un paio di volte
a settimana nella cantina di Simonetti, adibita a Studios,
"per la passione per la Musica...
che è ancora tanta" - dicono all'unisono.
Purtroppo alcuni elementi del passato come Fantolini sono
scomparsi. Ma gli "Amici della Musica", ormai tutti ultra-ottantenni,
non si sono persi d'animo. Al posto del compianto hanno
inserito un fisarmonicista: Piero Scotto e, con l'artrosi
nelle dita che ha fatto perdere loro sicuramente l'estro
dei tempi passati, continuano a suonare con questa formazione:
- Piero Palandri alla mandola
- Mario Simonetti alla tastiera
- Aldo Conti al mandolino
- Piero Scotto alla fisarmonica
Il quartetto si esibisce
per Livorno Magazine
Palandri, Conti, Scotto e Simonetti
salutano i nostri lettori
Augurando Buon Natale e Felice 2013
Uno degli spartiti impiegati
L'incontro
con il Quartetto
E'
una fredda serata di dicembre. Il quartiere è
quello delle Sorgenti. L'ambiente quello che ti
aspetti, tanto bene l'aveva descritto Piero Palandri:
"cantina nel sottoscala
del palazzo dove abita uno del gruppo".
Cantina a doppio uso, dico io: ripostiglio e ritrovo
per fare musica.
E quelli del palazzo che dicono? - chiedo.
Rispondono
sempre in coro: "niente.
Ormai ci sono abituati... non brontola mai nessuno".
Mi
ritrovo di fronte davvero a quattro belle persone.
Insieme superano abbondantemente i 320 anni. Capelli
bianchi, e solo dove ancora ci sono, qualche ruga,
tanti acciacchi e artrosi in abbondanza ma battuta
sempre pronta e spirito libero. Dei bei livornesi
di scoglio, mi vien da pensare mentre mi stringono
la mano inorgogliti di essere al centro della nostra
attenzione, ancora al centro dell'attenzione. Poi,
ognuno imbraccia il proprio strumento e, forse,
con l'emozione di un nuovo debutto in pubblico...
via a dimostrare che sono ancora loro... il Quartetto
Piattoli. Gli spartiti si susseguono e le note iniziano
a danzare in quello scantinato sempre più
ritrovo di musicanti e sempre meno ripostiglio.
Tutti e quattro presi, come dei professionisti,
ad interpretare quei motivi famosi, di un tempo,
tanti dei quali sconosciuti alla maggior parte dei
giovani d'oggi, con l'amore per la musica... mettendoci
tanto cuore.
Le dita si muovono veloci e sicure... quelle di
Mario e Piero saltando e scivolando sui tasti bianchi
e neri della tastiera e della fisarmonica, mentre
Carlo e Pierluigi pizzicano con il plettro le corde
tese dei mandolini.
Riecheggiano le note dell'Intermezzo della Cavalleria...
ed è davvero una forte emozione. Poi, passano
su un mangianastri una cassetta "live"
incisa anni fa in occasione di un loro spettacolo.
E si riodono le voci della soprano Laura Favini
e del tenore Franco Castellani. E loro ancora insieme...
ad accompagnarli come allora nel successo di un'altra
sera.
E poi, dulcis in fundo,
ci dedicano un pezzo straordinario
Sereno
Natale... Quartetto Piattoli!
A destra il video
con la loro esibizione
dedicata a
LivornoMagazine.it