Gli Studios di Tirrenia
Scene girate negli Studios
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La
fascia costiera fra Pisa e Livorno era già stata
scoperta da Holliwood negli anni venti tanto che nel venticinque
sono girate al Molo Novo alcune scene di un Ben Hur muto.
Nel 1933 l'ente Autonomo Tirrenia costruisce, su progetto
di Antonio Valente, gli stabilimenti Tirrenia Film. L'anno
dopo Giovacchino Forzano rileva la struttura, che sorge
in una palude di rettili e zanzare, dove c'è solo
un fortino della Guardia di Finanza detto Mezzaspiaggia.
Risistematala con 500 mila lire, frutto della compartecipazione
alle spese della famiglia Agnelli e da Persichetti, poi
fondatore di una casa di doppiaggio, la trasforma negli
Stabilimenti Pisorno, cosiddetti perché equidistanti
fra Pisa e Livorno.
Forzano è autore di teatro, librettista del Gianni
Schicchi, regista teatrale e cinematografico e mette in
scena molte delle proprie opere ma è soprattutto
amico e collaboratore di Mussolini, che già ha voluto
fortemente Tirrenia come perla di architettura fascista
e di delizie balneari. Gli stabilimenti devono servire anche
a produrre propaganda e attirare consenso.
Non
a caso uno dei primi film girati è, significativamente,
"Camicia nera".
Il mare, la lunga spiaggia di sabbia fine, i fiumiciattoli,
le pinete e le colline, rendono appetibile la zona
per gli americani come location ideale di molti film,
e gli stabilimenti occupano 500.000 mq. Nel periodo
del suo splendore, la Pisorno diventa la prima capitale
del cinema, prima ancora di Cinecittà, vi recitano
attori del calibro di Sophia Loren, Marcello Mastroianni,
Claudia Cardinale, Amedeo Nazzari, Domenico Modugno,
Vittorio Gassman. Klaus Kinski, Philippe Noiret, la
famiglia de Filippo al completo, Fosco Giachetti,
Massimo Girotti, Totò, Gino Cervi e, naturalmente,
la nostra Doris Duranti, diretti da registi di chiara
fama come de Sica, Blasetti, Ferreri. Anche Tirrenia
risplende di luce riflessa, grazie alle dive e ai
divi che prendono il sole in costume sul litorale. |
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Muovono i primi passi negli studios di Tirrenia i fratelli
Taviani e Monicelli. Sciuscià (del 46) per la regia
di de Sica, è interpretato da molti attori non protagonisti
presi nelle strade labroniche. Si forma proprio qui una
scuola di tecnici, fonici, truccatori, poi assorbiti da
Cinecittà.
Durante la seconda guerra mondiale, gli studios sono requisiti
dagli americani che li trasformano in magazzini, fino al
48. Nel 61 vengono comprati da Carlo Ponti ma i costi sono
alti e l'impresa si conclude già nel 69; Ponti abbandona,
la Rai rifiuta l'acquisto, gli studios chiudono i battenti
e muoiono lentamente. |
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