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C'era bisogno di guadagnare... c'era voglia di lavorare.
Era il tempo del dopoguerra, quando le macerie dei bombardamenti
lasciavano presagire che prima o poi, ci sarebbe stata
anche la ricostruzione.
Intanto però, camminando per le strade, le scarpe
si impolveravano facilmente. In tanti, per portare due
soldi a casa, impegnavano le loro giornate nelle vicinanza
del porto, magari, o per le strade cittadine in attesa
di qualche militare americano o signorotto del momento
che necessitasse di lucidare le proprie scarpe.
Ed è così che tanti livornesi, si adopravano
quotidianamente. Chi, dotati di "poltrona" per
migliorare il servizio dando pure comodità al cliente,
chi invece di solo panchetto dove far poggiare il prezioso
piede.
Tutti però muniti di un sacco di accessori depositati
nella cassetta poggiapiede: boccette e boccettine di liquidi
e contenitori di paste colorate, spazzole e pezzi di panno.
Eppoi... tanto olio di gomito per ridare lucentezza e
colore anche alle scarpe più vecchie.
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