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Calavano le prime ombre della sera sulla Livorno di
tanti anni fa e con il tramontare del sole, veniva anche
l'ora del lampionaio. Era la figura di un uomo che si
muoveva per le vie, i viali e le piazze della città,
a rischiarare con una flebile luce, le notti livornesi.
Si muoveva portando in spalla una pertica con all'estremità
alta una fiammella, a sua volta protetta da una capsula
metallica per evitare che il vento la spegnesse. L'uomo
avvicinava la pertica ai lampioni che allora funzionavano
a gas e, dopo aver sganciato la protezione, dava luce
avvicinando la fiammella.
I lampioni si potevano trovare fissati sui muri delle
case o su pali di ghisa. Questi portavano un appoggio
che potesse consentire ai "pulitori"
dell'epoca (altro mestiere perso nel tempo) di agganciarci
una scaletta sulla quale poter salire in alto per effettuare
la pulizia al lampione.
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