I
ratti di Bloodbuster
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Che
bella la collana I ratti di Bloodbuster!
Tutto il cinema dalla B alla Zeta,
è il motto della casa editrice,
negozio e videoteca milanese
noto a tutti gli appassionati di B-movies
nazionali e internazionali.
Bella perché è stampata su carta lucida
di ottima qualità, ideale per le fotografie,
ha un formato tascabile, un prezzo accessibile (13 euro
per 200 pagine) e si occupa di argomenti interessanti
affrontati da autori competenti.Il
primo volume che mi è capitato tra le mani è
Nudi e crudeli - I mondo movies italiani, riedizione
aggiornata del vecchio (ma sempre attuale) saggio Granata
Press, scritto da Antonio Bruschini (un amico prematuramente
scomparso) e Antonio Tentori. Certo, non è un
libro che soddisferà i palati esigenti dei critici
storici del b-movies italiano, perché sintetico
e informativo, poco approfondito, alla portata di tutti,
divulgativo.
A mio parere certe caratteristiche rappresentano un
pregio e fanno del volume una preziosa guida che nelle
mani di un neofita può trasformarsi nella lanterna
ideale per illuminare un percorso iniziatico. Non solo
Jacopetti, Cavara e Morra, ma anche Civirani, Mattei,
D'Amato e chi più ne ha più ne metta.
Non manca un elenco dei film affrontati e un indice
per individuare le singole pellicole collegandole alle
pagine del testo. Il secondo volume che ho letto è
ancora più prezioso: Carceri
conventi
campi di concentramento
TUTTE DENTRO! - |
Il cinema della segregazione femminile. Autori Stefano
Di Marino (scrittore noir della collana Segretissimo
e grande esperto di cose orientali) e Corrado Artale
(che prende in esame il genere più esecrato
del cinema, il nazi-porno). Non avevamo mai letto
un libro così preciso e puntuale nel narrare
generi di assoluta serie zeta come women in prison,
tonaca-movie e nazi-porno. Pure in questo caso non
si scava nei particolari, ci si limita a segnalare,
riassumere, sintetizzare, ma si solletica la curiosità
del cinefilo e del semplice curioso, invitandolo a
cercare i film per farsi un'idea su generi strampalati
che un tempo hanno molti estimatori. Certo, pare passato
un secolo dagli anni in cui attendevamo mezzanotte
per vedere Le evase su Telelibera Firenze, interpretato
da Lilli Carati, oppure facevamo carte false per andarci
a sorbire la terza visione de La novizia con una seducente
Gloria Guida nei panni di una giovane suora. Sarà
perché abbiamo nostalgia della nostra adolescenza
inquieta che abbiamo divorato questi due libretti,
ricordando Jacopetti e i censori democristiani, ma
anche le domeniche al cinema, tra madeleines proustiane
che profumano di rimpianto. E ci piacerebbe tanto
passare il testimone della nostalgia ai ragazzi del
Duemila. Sarà mai possibile?
Gordiano
Lupi
www.infol.it/lupi
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