La presentazione di Mario Calabresi
Due
persone sono state decisive per convincermi definitivamente
dell'importanza del lavoro che Yoani Sánchez
porta avanti da anni: Barack Obama e il mio barbiere.
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Nel
2009 Yoani inviò alla Casa Bianca sette
domande sul futuro di Cuba, indirizzate al presidente
Obama. Una persona qualunque poteva attendersi
come replica, al massimo, due righe cortesi di
ringraziamento redatte da qualcuno dello staff
presidenziale. Passarono invece poche settimane
e a casa di Yoani arrivò una risposta scritta
di Obama, che si dilungava nel dettagliare la
linea della sua Amministrazione nei confronti
del regime castrista. "Il suo blog - scrisse
tra l'altro il presidente alla Sánchez
- offre al mondo una finestra unica per scoprire
la realtà della vità quotidiana
a Cuba". Il settimanale "Time"
aveva già inserito poco tempo prima Yoani
nella lista delle 100 persone più influenti
del pianeta. Ma la mossa di Obama significava
qualcosa di più, perché faceva della
blogger cubana un interlocutore diretto per il
governo degli Stati Uniti, un modo per l'America
di raggiungere direttamente il popolo cubano.
Nel nostro piccolo, noi de La Stampa da questo
punto di vista avevamo preceduto il presidente
americano di diversi mesi, riconoscendo l'eccezionale
opportunità di capire Cuba che ci offrivano
i racconti di Yoani. Il governo de L'Avana nella
primavera 2009 le vietò di partecipare
al Salone del Libro di Torino: l'espatrio per
Yoani era solo un sogno e sarebbero passati altri
quattro anni di battaglie prima che le fosse concesso
di avere il passaporto e lasciare l'isola. Visto
che il regime all'epoca non la lasciava andare
in giro per il mondo e ostacolava in ogni modo
il suo lavoro sul web, decidemmo di darle ospitalità
sul nostro giornale e su LaStampa.it, diventato
la casa italiana del blog "Generaciòn
Y" di Yoani. |
Da
allora, è diventata una di "famiglia"
per noi della Stampa, una testimone eccezionale che
ci ha aiutato a scoprire la complessa evoluzione delle
vicende cubane. Attraverso Yoani, però, sono
stati soprattutto i lettori italiani a vivere l'altalena
di frustrazioni e piccole e grandi conquiste che caratterizzano
la vita quotidiana sotto uno degli ultimi regimi comunisti
al mondo. Yoani ha storie da raccontare che colpiscono
chiunque, dal presidente degli Stati Uniti alla gente
comune. A farmelo capire è stato il mio barbiere.
Un giorno sono entrato nel suo negozio, mi sono seduto
per attendere il mio turno e sul tavolino in bella
evidenza, dove di solito dominano le riviste di gossip,
ho visto il libro "Cuba Libre" di Yoani.
"Cosa ci fa qui?", ho chiesto al barbiere.
"L'ho comprato perché ero incuriosito
dall'autrice - mi ha risposto - e ho scoperto che
ci racconta come si vive davvero a Cuba, senza censure.
Lo tengo a disposizione dei clienti nella speranza
che lo sfoglino, così il tempo che passano
nell'attesa serve a qualcosa. Gli ho regalato una
finestra su Cuba...". Il mio barbiere a Torino
la pensava esattamente come Barack Obama a Washington.
E allora buon viaggio con Yoani.
(Mario Calabresi)
"Per
scoprire un autoritario cubano ditegli che l'arcobaleno
è composto da sette colori, lui negherà
e sosterrà che è solo rosso e verde
oliva. Per scoprire un autoritario basta che gli proponiate
di dialogare, fuggirà spaventato, sorpreso,
e si nasconderà. Per scoprire un autoritario
dovete solo notare la sua inclinazione all'insulto,
la sua paura del dibattito e quella mano alzata pronta
a colpire" (Yoani Sánchez).
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Yoani
Sánchez, laureata in filologia nel
2000, alla Università dell'Avana. Nell'aprile
del 2007, crea il blog Generación Y (che
le ha dato rinomanza internazionale) dove pubblica
regolarmente storie di vita cubana, caratterizzate
da un tono critico nei confronti del governo.
È una delle più influenti voci
sulla realtà cubana. Il suo blog è
stato bloccato dal 2008 al 2011 agli utenti
cubani ed è spesso perseguitata dalle
autorità. In Italia, i suoi post sono
pubblicati dal quotidiano La Stampa tradotti
da Gordiano Lupi. È stata candidata al
premio Nobel per la Pace 2012.
Gordiano
Lupi, collabora con La Stampa per cui cura
il blog di Yoani Sanchez - Generación
Y www.lastampa.it/generaciony. Ha tradotto le
opere di Alejandro Torreguitart Ruiz, di Guillermo
Cabrera Infante, di Felix Luis Viera e di Virgilio
Piñera. Ha tradotto Cuba libre di Yoani
Sánchez. Ha scritto molti saggi e monografie
sul cinema italiano degli anni Settanta. Sito
internet: www.infol.it/lupi
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