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a cura del BioParco


Il Parco di Elbaland, ai più ancora sconosciuto, ha aperto i battenti nell'estate del 1997 come Parco Faunistico e Naturalistico diventando poi anche un parco giochi, dove poter trascorrere giornate piacevoli e rilassanti. Nel 2006 è stato ufficialmente riconosciuto come Centro di Recupero e Riabilitazione Animali Selvatici. L'estensione del parco è di 120.000 mq (12 ettari), la maggior parte dei quali, immersi in un bellissimo bosco di sughere, due tipi di vegetazione caratteristici della zona mediterranea a clima temperato: la "macchia" e la "garìga". La parte dedicata ai giochi per grandi e piccini, nella parte bassa del parco, mentre attraverso sentieri in salita, troviamo tutta la zona dedicata alla flora e alla fauna, per terminare con i 6 enormi dinosauri costruiti dai carristi di Viareggio, assoluti dominatori del bosco. La macchia mediterranea è il risultato di un processo iniziato in tempi preistorici, una trasformazione del paesaggio così radicata nella storia della nostra civiltà, che oggi ci appare naturale. Originariamente, le coste e l'interno dei territori del bacino del Mediterraneo, erano occupati da foreste sempreverdi di querce. Tra questi alberi ad alto fusto dominava il leccio, con tronchi simili a poderose colonne alte anche 20 metri e chiome arrotondate, dense di fogliame verde scuro. Nel sottobosco, cupo e fresco, erano pochissime le piante che riuscivano a sopravvivere all'ombra di quei giganti. Questi alberi secolari divennero presto fasciame per navi, travi da costruzione e macchine da guerra, legna da ardere e carbone per le prime industrie metallurgiche. L'addomesticamento degli animali e lo sviluppo dell'agricoltura richiesero ampi spazi aperti. Il risultato fu che già in epoca classica, buona parte dell'antica foresta mediterranea di querce, era stata trasformata in bosco ceduo o in macchia. In questa nuova situazione, una maggiore quantità di luce riesce a penetrare fino al suolo, permettendo così lo sviluppo di piante arbustive. Quindi la macchia, oltre ai cedui di leccio, presenta erica, corbezzolo, lentisco, fillirea con il contorno di rampicanti e lianose, queste ultime già presenti nella foresta originaria. La macchia è caratterizzata da vegetazione bassa, fitta e talvolta impenetrabile.

La gariga
Quando il taglio, gli incendi e il pascolo perdurano sullo stesso territorio, continua il processo di degrado e la macchia si trasforma in garìga. Quest'ultima è caratterizzata da piccoli arbusti e suffrutici legnosi, con foglie piccole e coriacee che permettono di sopportare i venti salmastri provenienti dal mare e la siccità del terreno. La garìga prende il nome dalla pianta dominante; nel Parco abbiamo una garìga a cisti. Prevalgono quindi il cisto marino, il cisto femmina e il cisto villoso, ma si possono osservare splendide fioriture di elicriso, rosmarino e lavanda selvatica. Nel Parco fioriscono anche due tipiche ginestre della garìga: il pruno caprino e la ginestra di Spagna. Dalla fine di febbraio ai primi di giugno è facile incontrare sui prati di Elbaland, l'orchidea farfalla e in aprile-maggio l'orchidea bocca di gallina, due delle numerose specie e sottospecie di orchidee che crescono spontanee nell'Arcipelago Toscano. Per finire troviamo, come in tutto l'arcipelago, l'agave di origine messicana e il fico d'India proveniente dal sudamerica, ormai acclimatati nel bacino del Mediterraneo. Il Parco di Elbaland nasce e si sviluppa in un ambiente suggestivo dove numerosi esemplari della fauna nostrana ed esotica, sono ospitati in aree in grado di conciliare al meglio il benessere degli animali con la sicurezza del pubblico. Artificialmente sono stati realizzati un laghetto con le cascate ed un giardino delle farfalle dove le stesse, nel periodo, vengono a vivere, richiamate dai profumi amici della natura.

Esemplari di struzzi . .
. . Uno dei daini ospiti del parco

La fauna selvatica.
Passeggiando all'interno del Parco, oltre agli animali ospitati nei recinti e nelle voliere, è possibile incontrare numerosi esemplari di fauna selvatica. I mammiferi che vivono allo stato brado all'Elbaland, sono per lo più notturni: il simpatico riccio di macchia, la martora, terrore di tutti coloro che possiedono un pollaio, e varie specie di utilissimi pipistrelli, tra cui la nottola comune e il pipistrello nano. Perché utilissimi? Consideriamo solo il fatto che durante una sola notte un pipistrello è capace di mangiare anche 4000 zanzare. Abbiamo poi la lepre europea e il topolino domestico. Tra le farfalle, oltre alle numerosissime cavolaie e cedronelle, possiamo ammirare la ninfa del corbezzolo, la vanessa del cardo, il macaone e l'endemismo coenoninpha elbana. Qui anche numerosi rettili vivono indisturbati. Le comuni lucertole, il geco verrucoso e il tirrenico o tarantolino. La luscengola è un sauro serpentiforme con piccolissime zampe a tre dita.
Difficilissimo incontrare la vipera, presente all'Elba con la sottospecie Vipera aspis, perché è un animale molto schivo che evita i luoghi rumorosi e frequentati, mentre è più semplice vedere il biacco mentre si crogiola al sole. Tantissimi uccelli, stanziali e migratori nidificano nel Parco. Dal comunissimo merlo che merlo che saltella nel sottobosco, al raro gruccione europeo che nidifica sull'argine del laghetto in gallerie lunghe anche un metro e mezzo. Oltre ai numerosi silfidi, come il forapaglie comune, il Luì piccolo e il Luì verde, la capinera, la sterpazzola e la sterpazzolina, volano nel parco il pigliamosche europeo, la cinciallegra con il fringuello comune e il pettiros-
so europeo. Inconfondibile il richiamo onomatopeico dell'upupa eurasiatica e quello monotono e lamentoso della tortora dal collare orientale. La rondine comune e il balestruccio che incessantemente solcano il cielo di Elbaland alla ricerca di insetti da catturare in volo, annunciano l'aspettato inizio della bella stagione. Terribili predatori cacciano durante la notte: il barbagianni comune e la civetta comune si aggirano nel bosco e sui prati in cerca di roditori, insetti, piccoli uccelli, ed altro ancora. Abbiamo anche il privilegio di poter osservare una coppia di falchi pellegrini che nidificano nei paraggi e cacciano fieri nei cieli del parco, esibendosi in poderose picchiate durante le quali possono raggiungere anche i 300 Km all’ora. La zona giochi del Parco di Elbaland comprende 5 gonfiabili, 10 tappeti elastici, la vasca delle palline, il minigolf, il moonwalker, numerosi scivoli ed altalene, giochi a molla, castelli per arrampicarsi e tanti, tanti altri divertimenti, tutti da vivere, tra il punto ristoro e la vasta area pic-nic, dotata di tavoli, barbeque ed amache. Facilmente raggiungibile sia in auto che in pullman, troviamo il Parco all’altezza dell’incrocio tra Portoferraio, Bagnaia e Porto Azzurro.

le carbonaie .
. Il museo della Civiltà Contadina