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Ci
troviamo pertanto di fronte ad una scoperta che
a distanza di circa due secoli riporta alla luce
due personaggi storici di rilievo: Francis Horner,
uomo politico e studioso , uno dei maggiori rappresentanti
del partito dei Whig nel Parlamento Britannico del
1808, morto all'età di trentanove anni; e
Sir Francis Chantrey passato alla storia come uno
dei maggiori scultori neoclassici, celebre per le
statue raffiguranti personaggi importanti (dedicata
a Horner ha realizzato una statua che si trova all'interno
dell'Abbazia di Westminster) ma famoso anche il
lascito testamentario che ha permesso la costituzione
del primo nucleo della Tate Gallery.
Oggi il medaglione funebre di Francis Horner è
conservato presso il Museo "G.Fattori"
di Villa Mimbelli in attesa di un suo restauro e
di una sua più consona collocazione.
< a sinistra la tomba di
Horner oggi |
Il ritrovamento del medaglione funebre
scolpito da Francis Chantrey
per la tomba di Francis
Horner
presso l'antico cimitero degli inglesi di Livorno
Museo Civico "G. Fattori", Livorno
- 17 maggio 2013
L'associazione culturale Livorno delle Nazioni.
L'associazione culturale Livorno delle Nazioni,
formalizzata nel 2011, ha come obiettivo lo studio,
la divulgazione, la protezione e il restauro dei
beni culturali legati alle comunità straniere
residenti a Livorno dal XVI al XX secolo. L'impegno
dell'associazione si è concentrato finora
sui luoghi della memoria e del culto, in particolare
sull'antico cimitero degli inglesi di via Verdi.
Nel 2012, durante i lavori di pulizia e manutenzione
che l'associazione effettuava al cimitero volontariamente
fin dal 2009, sono stati ritrovati i tre frammenti
marmorei di un ritratto a medaglione presso la
tomba del parlamentare britannico Francis Horner.
Le ricerche preliminari hanno permesso di identificare
la scultura con quella eseguita da Sir Francis
Chantrey su commissione del fratello del defunto,
Leonard, tra il 1818 e il 1820 e destinata al
monumento sepolcrale dello Horner.
L'antico
cimitero degli inglesi di Livorno
L'antico cimitero degli inglesi di Livorno rappresenta
uno dei cimiteri storici più particolari
ed importanti, certamente per Livorno e la Toscana,
ma più in generale per l'Italia ed il Mediterraneo.
Finora essenzialmente trascurato dalla storiografia,
ha subito, nel tempo, numerose ingiustizie, in
parte legate alla poca attenzione verso i cimiteri,
tipicamente italiana, ed in parte legate alle
vicende storico-urbanistiche di Livorno. Chiuso
dal 1839, è stato lentamente abbandonato
dalla comunità britannica di pari passo
con la scomparsa della Nazione. Bombardato durante
la seconda guerra mondiale, fu "restaurato"
sommariamente nel dopoguerra e definitivamente
soffocato dalle costruzioni che sono sorte intorno,
in ultimo il Parcheggio Odeon. L'assenza di una
documentazione archivistica locale facilmente
reperibile ha alimentato numerose e strampalate
ipotesi sulle sue origini fino a che l'associazione
Livorno delle Nazioni ha rintracciato il documento
principe che stabilisce la sua fondazione al 1644-1645.
Questa datazione, che anticipa di quasi cento
anni la data comunemente nota del 1737, rende
il cimitero di Livorno il più antico del
suo genere in Italia e il più antico ancora
esistente nel bacino del Mediterraneo. Nei quasi
200 anni di attività vi sono state erette
oltre 500 tombe appartenenti a persone provenienti
da una decina di nazioni diverse; tra esse vi
sono mercanti, marinai, politici, scrittori, poeti,
nobili, ministri del culto, viaggiatori... Lo
stile dei monumenti spazia dal barocco al neoclassico,
comprendendo tombe di ogni genere, dalle piccole
steli verticali ai grandi monumenti ricchi di
simbologie funebri pagane, alle straordinarie
tombe "a tumulo" mutuate dalla cultura
ebraica sefardita, di cui il cimitero degli inglesi
di Livorno sembra essere l'unico esempio al di
fuori dei cimiteri ebraici.
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Il
medaglione ritrovato
Il
medaglione oggi
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La
tomba monumentale
di Francis Horner e il ritratto a medaglione
Francis Horner venne sepolto nell'antico cimitero degli
inglesi di Livorno l'11 febbraio 1817, tre giorni dopo
la sua morte a Pisa durante i quali il Dott. Andrea
Vaccà Berlinghieri aveva eseguito l'autopsia,
riscontrando una rara malformazione dei polmoni. Alla
cerimonia funebre, celebrata dal reverendo Thomas Hall,
parteciparono numerose persone tra le quali la futura
moglie di Jean Charles Sismondi, Jessie Allen, accompagnata
dalla propria famiglia. L'inumazione avvenne nella zona
sud-est del cimitero, in un'area scelta dal fratello
Leonard Horner. Il sepolcro venne coperto con una semplice
lapide che sarebbe poi stata sostituita, a spese del
padre, da un grande monumento marmoreo progettato da
Sir Henry Englefield. La tomba, in stile neoclassico,
fu costruita come un sarcofago antico; oltre alla doppia
iscrizione in inglese e latino, presentava anche un
medaglione col ritratto del defunto in dimensioni reali.
Il medaglione era stato commissionato dal fratello Leonard
allo scultore Sir Francis Chantrey nel 1818 e terminato
nel 1820. La tomba divenne ben presto una delle più
celebri del cimitero e numerosi visitatori contemporanei
testimoniarono lo sbalorditivo realismo del ritratto.
Presumibilmente danneggiata durante la seconda guerra
mondiale, la tomba è oggi in condizioni di notevole
degrado: il coperchio è quasi interamente crollato,
l'interno, ormai esposto, è stato ricoperto dalla
vegetazione, le iscrizioni hanno subito il furto degli
inserti metallici mentre il medaglione, finora ritenuto
anch'esso rubato o disperso, è stato ritrovato
spezzato in tre parti nei pressi del monumento stesso.
L'associazione ha immediatamente segnalato il ritrovamento
alla Soprintendenza di Pisa e alle due studiose che
hanno in passato trattato l'argomento: le prof.sse Cinzia
Maria Sicca dell'Università di Pisa e Alison
Yarrington, Presidente dell'Association of Art Historians.
È stato poi raggiunto un accordo col Comune di
Livorno, d'intesa col Consolato Britannico di Milano
e la Ven. Arc. della Misericordia di Livorno, per il
trasferimento temporaneo dell'opera presso il Museo
Civico Fattori, in attesa di un auspicabile restauro.
Francis
Horner (Edimburgo 1778- Pisa 1817)
Uomo politico e studioso di economia; avvocato e deputato
nel Parlamento Britannico dal 1806, divenne uno dei
maggiori rappresentanti del partito Whig, opponendosi
al monopolio commerciale della Compagnia delle Indie
Orientali e all'introduzione delle Corn Laws, ovvero
quella serie di provvedimenti protezionistici introdotti
nel 1815 che imponevano dazi sull'importazione di derrate
agricole nel Regno Unito. Fu convinto sostenitore dell'abolizione
della schiavitù e denunciò alcuni casi
emblematici di sfruttamento del lavoro minorile nelle
fabbriche inglesi (su questo punto si impegnò
assiduamente il fratello Leonard che venne pubblicamente
ringraziato da Karl Marx nel Capitale).
Sono noti il suo impegno a favore dell'emancipazione
dei cattolici e la stima che di lui ebbe Ugo Foscolo,
che pubblicò una traduzione dei suoi discorsi
parlamentari.
A causa della sua costituzione fragile, i medici gli
consigliarono di passare l'inverno del 1816 in Italia,
dove si recò nel novembre di quell'anno, ma la
malattia, ormai in stato avanzato, lo uccise a Pisa
nel febbraio successivo. Del trasporto del cadavere
al cimitero protestante inglese di Livorno si occuparono
il fratello Leonard insieme alla famiglia di Jessie
Allen.
Sir
Francis Chantrey (Norton 1781- Londra 1841)
Pittore e disegnatore, divenne uno dei massimi scultori
inglesi della prima metà dell'Ottocento. Si affermò
a Londra per i suoi busti-ritratto, caratterizzati da
acutezza psicologica e precisione realistica.
Gli diedero fama le statue di celebri personaggi come
Giorgio IV, Lord Melville, George Washington, William
Pitt, James Watt e il duca di Wellington. Fra le sue
opere più famose si ricordano i monumenti di
Mariamne Johnes, di David Pike-Watts a Ilam, della duchessa
di York a Weybridge, di Lady Vernon a Hanbury (Worcester)
e dell'arcivescovo Stuart in Armagh. Notevoli anche
le statue di Sir Joseph Banks nel Museo di storia naturale
di Londra, dello stesso Francis Horner nell'Abbazia
di Westminster e di Cyril Jackson nella Christ Church
di Oxford. Il suo busto più bello è forse
quello del grande scrittore Sir Walter Scott.
Chantrey è anche importante per il lascito testamentario
che fece alla Royal Academy per l'acquisto di opere
d'arte britanniche al fine di costituire una collezione
nazionale. Questo fondo ha permesso l'acquisizione di
centinaia di opere pittoriche e scultoree oggi conservate
nella Tate Gallery di Londra.
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