Il
fatto che tratteremo oggi, non è da prima pagina, ma lo possiamo
ritrovare nella vita di ogni giorno, in ognuno di noi, quando da cittadini,
ci sentiamo impotenti o rassegnati di fronte a quell’evidenza,
nel viverla a volte come ingiustizia, ci fa sentire soli di fronte alle
regole, anche soprattutto quando non sarebbe intenzione trasgredirle,
molto spesso anche perché delle stesse regole e dei loro possibili
mutamenti, cono sciamo ben poco.
Il fatto riguarda un cittadino livornese che a gennaio 2007
si
è ritrovato a dover pagare la “bellezza”
di 22,00
euro per aver “abusato” per ben 20’ del
parcheggio
privato gestito da ATL, posto proprio di fronte al Municipio, oltre il
periodo corrispondente ai 3,00 euro preventivamente pagati. Viene da
ridere a pensare che aveva scelto proprio quel parcheggio
perché
più economico rispetto al più prestigioso Parking
che
corre lungo la via Grande e che rispetto ai 3,00 euro del primo,
richiede 6,50 euri (plurale dovuto perché son davvero
tanti!),
di gratta e sosta per lasciare la solita auto sempre incustodita per il
medesimo lasso di tempo.
Il nostro fantomatico Ugo Rossi,anziché Paolo,
perché lo
vogliamo immaginare un po’ fantozziano, racconta che
è per
lavoro che si era visto costretto a registrare così tanto
colpevole ritardo.
Immaginate la scena: il nostro Paolo Ugo Rossi nei Fantozzi, scende con
la collega per passare dalle due ore
e venti di lavoro, ad altro tempo che non si sa e trova
anziché
la strisciolina che lo avverte di avere “sforato”
i tempi e di dovere e potere regolarizzare subito la differenza presso
gli uffici ATL in Largo Duomo, come capitato un paio di volte qualche
mese prima, trova una bella multa elevata dagli ausiliari del traffico.
Simpatici. Il nostro amico, prende e parte. Chiede prima spiegazioni ad
una gentilissima vigilessa non ausiliaria. Questa segnala subito che
sarà difficile poter evitare la sanzione e che comunque non
dipendendo
direttamente dal Comune, l’unica cosa da fare è
provare ad
informarsi presso gli uffici competenti in Largo
Duomo.
.
“I soliti uffici che prima ti facevano sistemare il
‘fattaccio’ con un paio di euro di
differenza...?”
Chiede incredulo Ugo. “Ma com’è
possibile?” La
risposta della sempre più cortese vigilessa è che
“qualche mese prima, vista scaduta la convenzione con gli
ausiliari del traffico, questi non potevano più elevare
contravvenzioni, cosa che invece, con il rinnovo della medesima, oggi
è per loro di nuovo possibile.”
Riflessione: E’ vero che la Legge non ammette ignoranza, ma
ci
chiediamo: un cittadino medio e normalissimo, come fa ad essere davvero
sempre informato su tutto? La vita non è già
abbastanza
complicata?
Niente! Ugo dovrà pagare! Anche perché da Largo
Duomo
è stato mandato agli uffici di via di Franco, 9, primo
piano. Da
questi all’ufficio U.P.R., sempre in via di Franco. Tutti
gentilissimi e comprensivi, una conversazione dai toni pacati, quasi
piacevole, ma che purtroppo il nostro amico, doveva
interrompere
per tornare a lavorare, anche per guadagnare quei 22,00 euro in
più. Il tempo è denaro! E ci chiediamo... Boia
dé!
Ma quanto vale il tempo degli
altri?
.
Una recente sentenza sembrerebbe aver sancito che i parcheggi
“blu”, quando nelle vicinanze non sono
presenti le
alternative non a pagamento, non sarebbero proprio tanto regolari.
Effettivamente con una Costituzione che parla per il Popolo e a favore
del Popolo, ritenendo i cittadini tutti uguali, la cosa ha un
po’
dell’anticostituzionale. Anche perché, visti i
costi,
comunque fa un distinguo tra chi può e chi non
può
permettersi di parcheggiare in centro.